„Live fast, die young“, dicevano. Non Charlie Harper però, che a quanto pare già nel 1977 aveva detto che fra vent’anni avrebbe continuato a suonare al pub dietro casa. Ora di anni ne ha 58 (sic! – nato nel 1944)) e continua a fare tour mondiali con la sua band, quei Subversives abbreviati poi in Subs ma dal momento che in Irlanda esisteva già un’altra band chiamata Subs, aveva semplicemente aggiunto UK, rubato da “Anarchy in the UK” dei Sex Pistols che era appena uscita. Arrivati dopo i Sex Pistols e confusi fra altre punk bands, non avevano mai raggiunto lo stesso successo, ed erano rimasti “band di culto” e questo oramai da 25 anni. Nella line up, dei vecchi ma non dei fondatori è rimasto alla chitarra Alan Campbell. Più il vecchietto Charlie , che coi capelli bianchi, soprappeso, saltella qua e là sul palco come se gli anni non fossero passati, ovvero, per lui sono passati , non ha il fisico asciutto di un Iggy, ma la voce è rimasta incredibilmente giovane, suonano “CID” (come prima canzone), "Warhead", con una energia inaspettata. E tutti i testi sono politici: "this is for the government, Organized Crime". Parte del pubblico sembra uscita da un brutto film del 1977, qualche teddy boy, 10 persone che pogano e anche un paio di “original punks”, ma l’effetto complessivo è ridicolo, sembra una festa in maschera. Un brutto film. Stucchevole. Una serata Karaoke. Assurda. In qualche modo divertente. Scendendo dal palco, Charlie lancia un ultimo messaggio in tedesco scandendo bene le parole: "punk-rock-ist-nicht-tot". Forse non é morto, ma é invecchiato un bel po'.

Carico i commenti...  con calma