L'elettronica dal volto umano: è quella che si incontra lungo le tracce di questo lavoro di Ulrich Schnauss, il primo firmato a suo nome dopo una gavetta costellata di uscite con vari pseudonimi. Tanto stridulo e pieno di consonanti il nome del musicista tedesco, tanto è pulito, affabile e comunicativo il suono di questo album uscito nel 2001, con quel titolo così intimista.
Sei brani, tutti programmaticamente di durata compresa tra i 6-7 minuti e con una struttura comune: uno spunto melodico di buona cantabilità affidato al pianoforte digitale o alle tastiere, più una tessitura ritmica che supporta l'intelaiatura del pezzo; graduale stratificazione delle parti fino a raggiungere una discreta articolazione interna.
Tutto piuttosto semplice, si direbbe, senonché a volte la semplicità è un obiettivo molto difficile da raggiungere: Ulrich Schnauss ci riesce in questo album che ha nella leggerezza (non nella superficialità, attenzione) uno dei suoi punti di forza.
Lanciate "Knuddelmaus", il brano di apertura: positivo e ottimista, viene voglia di alzare il volume! Passate al successivo "Between Us and Them": più disteso e quasi epico, con una ritmica sostenuta. Segue "...Passing By", dalle delicate linee melodiche innestate su un intreccio percussivo quasi retro nelle sonorità. E così via.
43 minuti che scivolano via che è un piacere, tanto che nel 2005 l'album è stato ripubblicato per l'edizione americana con un secondo bonus cd. Ma anche solo nella sua versione originale, "Far Away Trains Passing By" è una gradevole raccolta di bozzetti sonori, un'elettronica ambient techno che funziona tanto in un affollato lounge bar quanto durante un attento ascolto domestico.
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