Scoperto quasi per caso attraverso il fantastico mondo algoritmico di Spotify, “Bloom The Ego” è sicuramente risultato una piacevole sorpresa. Trattasi nello specifico del nuovo album della progressive metal/djent band italiana ULTIMA, la quale dopo un EP dai tratti somatici tipicamente metalcore (“Meritamun”), ha deciso di prendere una strada sicuramente più complessa ma ricca di soddisfazioni se percorsa con le giuste idee. E qui di spunti interessanti ce ne sono parecchi, a partire dalla cura posta nel songwriting che oltre a basarsi sui generi citati precedentemente vede nella ricerca della melodia il suo obiettivo massimo. Nei dieci brani qui proposti si nota soprattutto la volontà del quintetto di amalgamare senza incidenti di percorso il loro DNA metal oriented alla melodia, vuoi attraverso il classico dualismo vocale (qui espresso in maniera efficace) e per la capacità dei Nostri di mettere in piedi uno scenario sonoro vario e intrigante di canzone in canzone. Si passa quindi dall’approccio in your face di “Out Of Bounds” e “Wolves” alla voglia di alleggerire la situazione di “My Story Is Yours”, il tutto senza alcun disturbo all’ascolto. Volendo citare un nome su tutti in fatto di influenza artistica direi Between The Buried And Me, specialmente per quel che riguarda la ricercatezza nel songwriting. Un disco molto interessante e che merita perlomeno un ascolto da chi è solito bazzicare tra djent e progressive metal.

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