ULTRA VOMIT “Mr Patate”
Tecnica 70 Ascoltabilità 70 Estremismo 70 Totale 80
Gli Ultra Vomit sono un trio francese di recente formazione e i cui membri sono di recente nascita (assolutamente molto giovani), dedito al Grind demenziale: mentre la maggior parte dei gruppi che saturano la scena, volendo fare umorismo nero, finiscono per scadere in un cattivo gusto per loro imbarazzante, i nostri sono fautori di un umorismo forse più immediato ma certamente molto più efficace e di buon gusto.
A partire dal loro nome, si può intuire come il loro obbiettivo sia proprio quello di demolire le stupidissime facciate Horror di tanti complessi. La loro è esagerazione, ma è un’esagerazione volutamente idiota e adolescenziale atta a farsi beffe dello zelo delle altre band nello scrivere testi sempre più disgustosi. “Mr Patate”, uscito nel 2004, è il loro terzo lavoro e contiene pressoché tutte le canzoni del precedente Lp “Kebabized At Birth” (con chiaro riferimento sarcastico al celebre album dei Cannibal Corpse “Butchered At Birth” ). Le song sono in totale ventidue (compresa una Ghost Track, parodia dei gruppi Pop Rock) per una durata di circa mezz’ora; questo vi farà capire che la struttura portante è quella di un Grind canonico. Ma in realtà i nostri sono ben lungi dal suonare questo genere; il loro stile è infatti forse più vicino al Death tradizionale, ma senza quella atmosfere soffocanti e cupe tipiche del genere. In tutte le loro canzoni c’è una certa “melodia” cosa che le avvicina più al “metallo della morte” che non al Grind.
Gli Ultra Vomit, nonostante molto giovani, dimostrano già una buona padronanza strumentale: sebbene la loro musica non sia molto difficile da eseguire, il lavoro di tutti e tre (il cantante è anche alla chitarra ed è patito di Angus Young, il mitico chitarrista degli Ac/Dc) è ottimo e precisissimo. E’ inutile analizzare la loro prestazione all’interno delle singole composizioni: solo ascoltando tutto il lavoro ci si riesce a fare un’ idea delle loro promettenti capacità. Tuttavia il pregio più grande di questo trio, è sicuramente la abilità compositiva; la band è assolutamente matura e in grado di scrivere buoni pezzi, strutturati molto bene e tutti distinguibili gli uni dagli altri. Inoltre, cosa non comune, questi francesi riescono a creare un sound veramente personale: non si trova nel panorama Grind un solo gruppo che abbia un sound simile, quasi privo di influenze (se non quelle dei Carcass, ma decisamente alla lontana).
La loro musica è molto più che coinvolgente, è trascinante: è il prodotto di tre ragazzi appassionati di metal che scherzano e dicono genuine cazzate, a cui piace suonare (bene) e che vogliono solo divertirsi un po’. E tutto questo modo di pensare riescono a metterlo nelle loro note e a comunicarlo per direttissima all’ascoltatore: le canzoni sono potentissime, di grande impatto e, soprattutto, di una spontaneità alla quale non si può che inchinarsi. A completare il quadro, c’è una produzione perfetta: e quando dico “perfetta”, non voglio dire “buona”, voglio dire che è assolutamente ineccepibile! Gli strumenti sono tutti distinguibili ma ben amalgamati, e il cantante (che padroneggia bene screaming, growling e vocine stupide) riesce a non essere in secondo piano e a non sovrastare gli altri compagni. Non posso dare il massimo dei voti ad un cd che è suonato solo per divertire e che probabilmente non ha alle spalle una briciola di riflessione, ma certamente questa prova è molto buona; la freschezza di titoli demenziali come “Phoned To Death” (“ammazzato di telefonate” ), “I Like To Vomit” (“mi piace vomitare”), “Poil Pubien” (“pelo pubico”) o “Une Souris Vert” (“un sorcio verde”), non lasciano dubbi sull’intento ironico della band. Altri giochi di parole, come “Judas Prost” (con riferimento alla storica band metal e al corridore di formula uno), “Laetitia Casse-Toi” (“Letizia spezzati”, che allude per la pronuncia alla famosa modella) o “People=Frit” (presa in giro di una canzone degli Slipknot”), chiarificano a che tipo di ironia mi riferivo nel corso della recensione.
Un disco molto buono che ripaga della spesa per una band diretta, alla quale non si può che augurare una meritata fortuna (la quale, a giudicare dalla loro partecipazione al Fury Fest, uno dei più importanti festival di metal estremo europei, non tarderà ad arrivare). Le canzoni sono assolutamente esilaranti (e a tal proposito vi invito a fare un giro sul loro sito, trovate il link sotto), scritte e suonate bene e con personalità. Bravi.
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