Shhh, silenzio tutti... il silenzio ci insegna come cantare.

Nati dalla geniale mente di Garm, i lupi o Ulver se volete, sono da sempre una sorta di mosca bianca all'interno del panorama black, sin dagli inizi quando Bergtatt, era il 1994, vide la luce. Dal 1994 in poi è stato un susseguirsi di lavori sempre diversi, ognuno con una sua anima e con una sua identità specifica, capace di ammaliare, terrorizzare, cullare l'ascoltatore in un mondo di sogni e farlo ritrovare l'attimo dopo nel più nero degli incubi: chiamateli geni ma alla fine per un motivo o per l'altro gli Ulver hanno sempre prodotto dischi unici ed uno più bello dell'altro.

In questo quadro così particolare in cui tutte le sfumature tendono a sopraffare i colori cardine si colloca quello che a mio modo di intendere è forse il lavoro più strano della creatura degli Ulver, mi sto riferendo all'ep "Silence Teaches You How To Sing", un album composto da una sola canzone della durata di 24 minuti. "Silence Teaches You How To Sing", questo il titolo del pezzo, è un episodio della discografia di Garm e soci talmente distante ma al contempo vicino al concetto di musica da lasciare totalmente di stucco: si viene travolti da parti elettroniche in cui i sintetizzatori prendono il sopravvento, ad altre parti estremamente emozionali in cui dolcissimi tappeti pianistici accompagnano l'ascoltatore nel più celestiale dei viaggio, regalando musica onirica, elegante, delicata, raffinata. A tutto ciò fanno da contraltare dei momenti più freddi, dalle tinte cyber, che danno alla composizione un senso di instabilità, dal momento che viene infarcita di strani suoni che la potrebbero rendere addirittura fastidiosa alle orecchie di qualcuno. Nel finale compare anche la voce di Kristoffer, che altro non fa che sottolineare le tonalità cupe e tristi del pezzo, intonando una sorta di cantilena che ci conduce fino alla fine.

Dare un voto che si avvicini anche solo lontanamente all'oggettività, risulta quanto mai impossibile, dal momento che se per alcuni (io compreso) questo rappresenta solo un altro tassello che rende ancora più perfetta la discografia di questi norvegesi, d'altro canto, per altri questo prodotto potrebbe rappresentare solo un'accozzaglia di suoni messi li a caso.

Sta solo a voi ascoltarlo e decidere se questo ep rientra nella prima o nella seconda categoria.

Buon ascolto.

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