Che dire di questo romanzo che già non sia già stato detto e meglio?
Beh ce ne sarebbe eccome (chevicredevate?) e qualcosa lo dirò anch’io, abbiate solo un po’ di pazienza, e per far onore alla mia consueta brevità, non racconterò la trama che tanto quella non ha sta gran importanza e poi la potete trovare di qua (una bella rece la scrisse proprio sul DeB anche l’amico musicanidi pocopiù di due anni fa) e di la anyway…
Per prima cosa devo ammettere che l’inizio è travolgente nonché molto comico per la maniera in cui è scritto (un misto di italatino semignorantistruito) peccato duri pochi capitoli e poi si faccia via via più serioso e monotono infarcito com’è di dati storici più o meno accertati, infatti dopo la prima metà ero tentato di finirla lì ma per far onore a questo grande scrittore nostrano ho tenuto duro fino alla fine ma ahimè diventava sempre meno attraente (dal mio punto di vista ovviamente).
Si parla di imperatori, re, papi (vescovi, preti ecc.), mercenari, saraceni, cristiancrociati, turchi, francesi, germanici, vien nominato e usato anche il “miele verde” (hashish), e vini d’ogni sorta di medievali tempi e luoghi, di vergini, di prostitute e di regine (che han tutte in comune la stessa cosa… non chiedetemi chiarimenti che tanto lo sapete benissimo che accidenti può essere).
Si narra di lunghe & brevi battaglie e di lunghi & brevi viaggi compiuti dai nostri valorosi per ottenere risultati a loro cari e termina con Baudolino che una volta abbandonato dai valorosi e tornato sui suoi passi decide nonostante l’età di proseguire quel viaggio che ha come meta stessa il viaggiare… e niente, anzi no a me pare come se ad un certo punto Umberto Eco si sia rotto il cazzo di scrivere sta storia e l’abbia terminata facendo fare a Baudolino la figura del pellegrino instancabile.
p.s. ah sì, dimenticavo, in breve questa è la storia di Baudolino, un contadinello bugiardo ed ingegnosissimo che diviene il pupillo dell’imperatore… e niente.
2° p.s. solo per queste due risposte il libro meriterebbe desser letto, a Umberto Eco chiesero: Pensa che si divertiranno anche i lettori siciliani?
UE: "Lo spero. Non ho preteso di fare filologia. Ho inventato un italiano immaginario. Non sono pagine erudite, sono pagine comiche".
e poi: E alla Lega piacerà questo libro?
UE: "Non credo... Studiando quell'epoca ho capito molte delle ragioni di crisi della politica italiana di oggi."
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