Genere: pop acustico

Titolari di due soli album (cui sarebbero seguiti una raccolta di inediti e b-side, abbinati, in un cd doppio, ad un live) gli Unbelievable Truth del più giovane Yorke (il fratello maggiore Thom è il cantante dei ben più noti Radiohead) sono gli interpreti di una breve, eppur intensa carriera musicale.

Album entrambi imperfetti, quasi troppo semplici nei testi, negli accordi, negli arrangiamenti, verrebbe da dire, se non fosse che spesso, proprio nelle cose più semplici, si divertono a celarsi piccole perle di luccicante bellezza.
Angel”, “Stone”, “Finest Little Space”, la (relativamente) più conosciuta “Higher Than Reason”, tutte presenti nell’album, di debutto (quello di cui si occupa questa recensione) sono canzoni segnate da una mestizia mai troppo ostentata (chissà magari è un “vizio” di famiglia), e che, probabilmente, già di per sé riuscirebbero a nobilitare un qualsiasi cd di pop acustico (ma non solo), senza poi dimenticare le restanti canzoni tutt’altro che scadenti. Eppure, è proprio in coda, quasi a far da premio a chi ha voluto/saputo ascoltare, che risplende discreta “Be Ready”, come un invito, a ripensare e magari riascoltare una volta di più e con maggiore attenzione questo disco, lasciando l’impressione che forse non tutto ci ha detto e non tutto ci ha svelato di sé.

Sarebbe seguito, raccolta a parte, un solo altro disco, peraltro anche questo più che buono e dal titolo quasi presago del commiato che di lì a poco la band avrebbe dato al mondo musicale: “Sorrythankyou”…

Poi il cantante Andy, stanco probabilmente dei continui paragoni tra la sua carriera e quella ben più fortunata del fratello (d’altronde i primi due ep degli Unbelievable Truth che precedettero di poco “Almost Here” sono coevi di “Ok Computer”, mentre “Sorrythankyou” lo è di “Kid A” due paragoni difficili davvero da reggere) decise che era tempo di sciogliere il gruppo, lasciandoci così solo una manciata di canzoni, semi di una band che avrebbe potuto, chissà, anch’essere grande se non si fosse lasciata (forse) schiacciare da tante, troppe aspettative.

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