Dopo la pubblicazione del magnifico "Ceux De Dehors", Daniel Denis, fondatore e anima degli Univers Zero, forse consapevole del fatto che questo album rappresenta il punto di arrivo definitivo per la musica del gruppo, decide di cambiare registro e di "modernizzare" il suono degli Univers Zero con l'intento di renderlo accessibile ad un pubblico più vasto.
Il cambiamento inizia con "Uzed" del 1984 ma si realizza compiutamente 2 anni dopo con l'uscita di "Heatwave" composto a 4 mani col suo fido scudiero, il tastierista Andy Kirk. La strumentazione è decisamente più "rock" rispetto a "Ceux De Dehors", ci sono ancora viola violino e clarinetti (il marchio di fabbrica del gruppo) ma il sinth prende il posto di organo e harmonium e il sax dell'oboe. Denis inoltre recluta anche un secondo tastierista e un chitarrista "fisso".
Diciamo subito che il progetto del buon Daniel riesce a metà, il disco è sicuramente più moderno dei predecessori ma certamente non è più accessibile. Cambiano gli strumenti ma la struttura dei brani non cambia. L'esempio più lampante è la lunghissima "The Funeral Plain" (gli Univers Zero non sono mai stati degli allegroni) composta da Kirk, un puzzle allucinato di 20 minuti e passa in cui l'elettronica dapprima si insinua con rumori e sibili minacciosi tra gli stacchi strumentali acustici tipici del gruppo, poi si impadronisce del brano che, in un progressivo crescendo, culmina con il delirante duello chitarra - sinth della parte finale. Questo inoltre è il brano dove forse Daniel Denis mostra tutta la sua perizia tecnica di drummer raffinato e fantasioso.
Anche gli altri 3 brani dell'album non scendono a nessun compromesso e l'uso di sinth e strumenti elettronici, lungi dal rendere meno ostica e difficile la musica del gruppo, la rendono soltanto più fredda e formale. E' una musica (rock?) complessa e sfavillante di luci e colori come un cristallo, che stimola i neuroni e spesso li tramortisce, ma che difficilmente arriva al cuore.
Ovviamente "Heatwave" rimarrà un lavoro di nicchia come i suoi predecessori e costringerà lo sconsolato Denis a sciogliere gli Univers Zero che per parecchi anni rimarranno nel limbo dei grandi gruppi incompresi. Risorgeranno nel 1999 con la pubblicazione di "Hard Quest", dignitoso e ben fatto, ma non certo all'altezza dei capolavori precedenti.
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