Una delle copertine più spietate che abbia mai visto.
Se l'odio potesse essere messo perfettamente in musica, quella musica apparterrebbe agli Unsane.
Chris Spencer e soci, dopo l'uscita dell'omonimo e devastante disco d'esordio, ci propongono questa collezione di singoli rilasciati tra il 1989 e il 1992.
Fatta eccezione per "Vandal-X", il resto della tracklist è costituita da tracce difficilmente reperibili (se non su questo disco).
Brani grezzi, spietati, rumorosi che rappresentano quel bisogno di spaccare teste sul cemento armato, quel bisogno di uccidere e di sentire il sangue altrui sulla pelle.
Le caratteristiche più distintive restano i riff affilati come coltelli ruggini e la voce distorta a livelli immani del leader Chris Spencer, accompagnato dall'ottima sezione ritmica dell'accoppiata Shore/Ondras (R.I.P.). Tirate che difficilmente superano i 4 minuti. Marchio di fabbrica.
Ci presentano il desiderio di ribellione, cercando di evadere dallo schifo dei quartieri di New York con la loro musica, ricercabile nel trio iniziale "Burn", "This Town", "Urge To Kill".
L'aggressività sonora delle assordanti "Streetsweeper", "Four Sticks" e "El Mundo", invece, ci narrano di quanto questo mondo e questa vita sia sempre più degradante, spiaccicando l'amareggiante verità su un vassoio d'argento sporco di fango.
Probabilmente se non avessero sfondato come musicisti sarebbero diventati dei serial killer.
Chi sa come sono gli Unsane sa anche il loro sound negli anni è rimasto pressochè costante, ma a noi va bene così.
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