Finalmente l'ho capito. Siamo particelle, infinitamente piccole, sempre in movimento. A volte ci sfioriamo, per pochi istanti. Più spesso ci scontriamo.

Minuscoli urti. Minuscole esplosioni. La realtà è che la vita è repulsione, anzi, distruzione.

Creare è arte, perché è difficile... così dicono. Distruggere non è arte, perché è facile... dicono anche questo.

"Total Destruction": ossia la distruzione che diventa arte. Chris Spencer lo sa che il corpo è una bomba e "Body Bomb" ti dilania da dentro, con i suoi ritmi oscuri e ossessivi.

"Straight" è uno strumento di tortura. Lamette da barba da ingoiare. Sgangherata e selvaggia.

Gli Unsane riescono a creare camere di mutilazione che farebbero invidia al più sadico dei dottor morte. "Road Trip" è la favola nera di un povero disperato, a cui hanno maciullato le gambe, che si trascina lungo una strada deserta.

Che la fiera degli esperimenti su cavie umane abbia inizio! Non sono ammessi cadaveri, solo sofferenza. Potenza sonora che ti ingabbia. Distorsioni, urla e lamenti paurosamente affascinanti.

Credo che quest'album sia il migliore degli Unsane, perché ricrea alla perfezione il rumore dell'ansia. Il rumore del pessimismo. Cancella un possibile futuro e ti immette in un eterno presente di autodistruzione.

In fondo è questo che ci distingue da ogni essere vivente. Ed è ciò che siamo: macchine imperfette che cercano, anche inconsciamente, l'autodistruzione. Disumani nel nostro essere umani. Meno umani di un cane, o un ragno, o un verme che striscia nella merda.

Talmente pessimisti da essere i peggiori degli ottimisti.

Perché alla fine, parlo per me, sono un codardo e vaffanculo! Amo la vita...

La distruzione non è solo separarsi, allontanarsi, scontrarsi e rimbalzare chissà dove... più spesso a disintegrarci è ciò a cui siamo più legati...

La vita.

"Total Destruction" è un, paradossale, inno alla vita.

VIVERE SCOPANDO COSTANTEMENTE CON LA MORTE.

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