Unter Null è un progetto di Erica Dunham, avvenente bad girl 26enne di Seattle, un figurino che di sicuro non passa inosservato all'occhio maschile, ma bisogna dirlo, la ragazza ha talento e picchia al punto giusto, sarebbe ipocrita affermare il contrario. Ci troviamo dinanzi ad un progetto dalle chiare tinte Noise / Industrial, in particolare Powernoise/Aggrotech, sulla falsariga dei ben noti Suicide Commando, Agonoize, Die Sektor e compagnia.

Massicce dosi di elettronica, distorsione a chili, rumore in quantità industriali, ritmiche potenti e spinte, questo è Neocide, lavoro datato 2002, rilasciato solo sul web e fino a non molto tempo fa in free download sul sito ufficiale di Erica (attualmente down): se apprezzate determinate produzioni consiglio di procurarvelo. "Pure War" svolge al meglio il ruolo di first-track, l'intro si presenta maligna e aggressiva, agonizzanti urla maschili filtrate si alternano a striduli lamenti femminili che vanno poi a sfociare nel pezzo vero e proprio, un agglomerato di ritmiche ultrariverberate, beat distorti e noise a profusione, il brano offre interessanti stacchi ed intermezzi electro-friendly, le ritmiche minimaliste salgono progressivamente fino al subentrare di un interessantissimo riff ossessivo e tirato a fare da ponte, le urla continuano poi per tutto il lavoro, il tutto è amalgamato nel migliore dei modi, e anche il mastering risulta ben fatto, un gradevole pezzo Noise, nonchè uno dei migliori episodi di "Neocide". I tratti stilistici si ripercuotono su "Sex Voltage", ancora più rumoroso della precedente track, un notevole pattern di kick distorto in primo piano, ritmiche elaborate che aumentano di costanza man mano che il pezzo si forma, le immancabili distorsioni (ancora più marcate della precedente traccia) sopperiscono alla totale assenza di linee melodiche. Interessanti alcune scelte stilistiche come i reversekick e i continui laser distorti in panning. "Amped" è un devastante viaggio noise dove le basse frequenze volutamente esagerate dominano tutto il pezzo che risulta largamente superiore ai suoi precedenti, ritmi techno elaborati, reverse onnipresenti, filtri resonance, doppia cassa sono un bel sentire e completano il quadro. Le tetre battute iniziali di "Fucking Waste" appaiono sanguinarie e soffocanti, tornano a farci visita interessanti riff di basso incredibilmente "subbosi", un robotico vocal vocoderizzato ci introduce quello che risulta essere uno dei migliori punti del disco, le ritmiche non sono mai banali e accompagnano al meglio il  vorticoso susseguirsi di distorsioni e low frequency, l'imponente kick, i suoni e gli arpeggi vagamente spaziali aprono la strada ad un crescendo impressionante. La demenza sonora di "Drudge" non puo che essere puro godimento per gli amenti del rumore, 3:19 di sole distorsioni e ultraviolenza, magari non facilmente digeribile se non abituati a determinate sonorità, ma la qualità non si mette in dubbio; l'effetto è quello di trovarsi nel bel mezzo di una sparatoria con tanto di carrarmati ed elicotteri a mezzo metro da te, preferibilmente da assimilare con degni impianti, affascinante, imperdibile. Con "Popcorn" Erica perde non pochi punti, imbarazzante caduta di stile, si tratta di una cover dai toni industrial del notissimo pezzo di Gershon Kingsley (che già in passato è stato ripreso svariate volte in tutte le salse possibili), di sicuro una scelta di scarsissima originalità, l'unica cosa buona la si puo trovare nel particolare giro di basso, il resto son solo distorsioni random, bocciata ma di ovvio impatto dancefloor anche per via del conosciutissimo motivetto. Si giunge dunque alla Title-Track, "Neocide" è introdotta da un introspettiva intro dark-ambient, l'atmosfera è oscura ed ipnotica, fredde note di bells a bassa ottava, ed effetti riverberatissimi arricchiscono la struttura sonora, anticipato da distorsioni caotiche e dirette il tutto sfocia poi in un intermezzo quasi horror, dove fa irruzione un pad dai toni decadenti e un loop vocale assai poco rassicurante, il chorus è cattivo e brutale come non mai, la voce diviene sempre più distorta, sempre più carica di re-verb, sempre più aggressiva, sempre più disturbata, un autentico viaggio nei meandri del puro rumore, senzaltro il picco più alto dell'omonimo album, degnissima title track. Erica decide di andarci ancora più pesante con le distorsioni, presenti ed iperbolizzate ora più che mai in questo frangente, ecco quindi l'indisponente "Trust In Us": accompagnata da un vocal strozzato e da particolari sottofondi elettronici si susseguono 7 minuti di pura agonia sonora, la sensazione nell'ascolto è di disagio, ma sebbene si mantenga a livelli molto più bassi dell'ottima titletrack svolge comunque il suo sporco compito. A chiudere l'album ci pensano due remix, la velocissima "Nullification V.2.2" e la lentissima "Assfuckerz.inc", entrambi a cura di NTT, al secolo Leech , il primo, 4:50 di pura violenza musicale, si discosta un attimo dai lavori che Erica ci ha fino ad ora proposto, la traccia sembra quasi speedcore, il secondo si allinea maggiormente allo stile dell'album, una stesura a salire, distorsioni a go-go, beat velenoso e ripetitivo, un atmosfera tutt'altro che calma, e non ultimi i geniali orgasmi di erica via via sempre più distorti ed incisivi che ne fanno un'apprezzabile traccia di chiusura .

In sostanza un disco che presenta alti e bassi, ma che risulta essere comunque molto valido e ben fatto, se amanti del rumore e della distorsione non vi può mancare, va detto che Unter Null col tempo è diventato un prodotto molto più pacchiano e melodico, parecchio distante dall'ottimo agglomerato di violenza e insanità che era "Neocide", non so quanto possano piacervi le sue recenti produzioni, di sicuro c'è che questo lavoro di ormai 5 anni è stato un discreto prodotto, certo difficilmente assimilabile da chi schierato e chiuso verso tali sonorità, ma se volete la boy band zuccherosa e l'ennesima troietta che sbanchi billboard forse è meglio che vi spostiate sui Tokio Hotel e Hilary Duff.

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