Lato (Dj) e Fabri Fibra (Mc), in arte "Uomini di mare", sono un duo di Senigallia (AN), nato nel 1995 con un demo registrato in casa su un multitraccia. Questo mini-cd del 2004 si discosta notevolmente dall'album "Sindrome di fine millennio" (2000). Le basi sono molto originali e si baciano perfettamente con lo stile di Fibra. I testi diretti e pungenti e l'autoironia annessa rendono il disco piccante e facilmente comprensibile, senza quei veloci giochi di parole presenti nel precedente. La celebrazione dell'HipHop e di se stessi nel farlo bene e meglio di altri non esiste affatto. L'mc classe '76 ci parla come un amico fiero delle scelte fatte in passato, volto a proporci storie e consigli, scherzando anche con qualche volgarità.

"Appena chiami" è la "love song" dell'ep. Poco più di un minuto dominato da scretch incalzanti. "Appena chiami sai che vengo, anche se fa un freddo tremendo, qualunque cosa poi la prendo, lo sai non mi tengo..."
"La cosa più facile" è una critica a chi ci dice cosa fare o come comportarci. Per ritenersi all'altezza dei modelli tanto decantati nella nostra società e proposti continuamente dalla pubblicità molta gente ha investito tempo e soldi in vestiti alla moda, trucchi, palestre, operazioni chrurgiche, straordinari non retribuiti sul lavoro e sedute dallo psicologo! Tutto questo per poi magari entrare in depressione a seguito di scarsi risultati. Fabri Fibra scherza su questo non accettarsi e su quanto sia stupido non avere una propria identità, invitando ognuno di noi a trovarla e a rispettarla, gioendo di quel che si ha e evidenziando che ci sono problemi ben peggiori. "Lo vuoi un consiglio? Non seguire nessuno. Sai perché? E’ la cosa più facile..."
"Non farò mai" è una filastrocca scherzosa che mette in luce i problemi economici, che stiamo passando, legati alla disoccupazione e alla venuta dell'euro con il rialzo dei prezzi. "Belli o brutti il tempo è come l'euro ci incula a tutti, calcoli come non andare a picco, ma per avere i soldi o nasci ricco o ti fai inculare da uno sceicco, poi giro con lo sguardo di Castellitto..."
"Anch'io" parla della nostra invidia per la felicità altrui. Questo perchè magari non si è ancora trovati la giusta metà o ci si sente sfruttati al lavoro. Fibra non si perde d'animo: crede in un futuro migliore puntando sulle proprie capacità e magari partire e lasciarsi alle spalle questa ridicola Italia. "Faccio fatica a mantenermi a modo mio, il mio collega con due figli in paranoia mi risponde anche io, in confronto a me guadagna il doppio è un semiarchitetto ex fumatore d'oppio..."
"La mia vita" è un pezzo triste quanto vero. Sembra che racconti le sue disavventure senza provare vergogna, restando a testa alta per aver sempre ragionato con la propria testa. E' uno specchio sul mondo più amaro e crudo, dove ognuno di noi prima o poi viene avvolto da insicurezze, rischiando di incontrare gli amici sbagliati. "Quand’ero piccolo avevo un amico, a casa mia lui giocava al bandito, quando capitò la prima occasione, in camera dei miei rubò più di un milione, da quella volta ho subito capito che per i soldi c'è sempre un amico; sai c’è di peggio e ne sono sicuro c'è chi per emergere a dato anche il culo..."
A seguire, le 5 basi strumentali per apprezzare meglio il lavoro di Lato e, eventualmente, cimentarsi nel karaoke.

Si può dire che con un mini-cd di 5 tracce questi "Uomini di mare" riescono a dare un'arrancata all'Hip-Hop, peccato che nel mercato discografico non basti avere un paio di remi e l'entusiasmo di arrivare, bensì dei motori rumorosi e ben sponsorizzati.

Carico i commenti...  con calma