E' interessante notare come, malgrado tutto, compilation e dj mix, non siano ormai limitate al solo scopo commerciale / contrattuale, ma che siano ancora in grado di fornire la possibilità di scoprire "nuove" realtà musicali, che altrimenti rimarrebbero semisconosciute ai più. E' il caso della Dj Kicks dei quotati Thievery Corporation, interessante raccolta datata 1999, che alla settima traccia annoverava questo inusuale miscuglio elettrorientaleggiante, un po ignorantone alla Prodigy, un po tradizionalistico con tanto di tabla e banjo, caratteristici di certe culture, che rispondeva al nome di "Emerald Alley", brano che avrà senzaltro suscitato la curiosità di molti, oltre che reso noto al grande pubblico l'album "Light 'Em Up", lavoro prodotto nel 1997 per l'attivissima Ninja Tune, dagli Up Bustle & Out, duo bristoliano formato dal dj-tecnico del suono Clandestine Ein, e dal producer-compositore-polistrumentista (nel disco citato anche come Aventurero) Rupert Mould.
Come auspicabile dalla sovraccitata track, dalla suggestiva cover, e dal precedente aggettivo, i due ci propongono un personale e viaggioso mix di downtempo, elettronica, funky, acid jazz, un po di trip hop, e tante influenze sudamericane, cubane, indiane, spagnole, orientali, ormai concept centrale del progetto UBO, mai come ora rimarcate su questo terzo lavoro. Se brani dall'attitudine orientale come il prescelto dai Thievery, la percussiva "Party With The Ray", e l'ambient di "Rain In Tibet" (che come da titolo ci conduce in determinate lande, scorrere di pioggia ed echi di abitanti del posto compresi) colpiscono sin da subito per l'immensa varietà di idee, ispirazioni e profumi che sprigionano, altri episodi come "Coca Conga" con i suoi richiami samba, "The Dance Of The Caravan Summer", con i suoi ritmi spagnoleggianti, e "Compared To What", forte di un singolare mix di banjo, flauti, strumenti latini, e rappati oldschool (ad opera di Krissy Kriss dei 3PM), non mancheranno di catturare l'ascoltatore, gettandolo in un ascolto culturale-spiriturale di indiscusso fascino.
L'album si completa poi tra downtempo ed elettronica pregiata di stampo nordeuropeo ("Y Ahora Tu", "Clandestine Operation"), richiami al jazz ("Apple Strudle", "Coffee At Senor Rudis") [ottimi a tal proposito i contributi di Vicki Burke al sax, e John Donegan al piano], e frangenti più impegnati dal punto di vista tecnico (il beat, i cento e passa samples, e gli straordinari virtuosismi tecnico-effettistici di "Lazy Daze" non passano certo inosservati), pur mantenendo sempre quell'agglomerato di tradizione, cultura e sociologia che caratterizza il suono degli Up Bustle & Out. Un apporto di rilievo lo forniscono anche le tre cantanti che mettono la firma negli unici tre brani vocal muniti : infatti i timbri caldi di Sally Larkin e Sharon Wynter si comportano egregiamente sulla rilassante "Hearty Do-Lallies", mentre la suadente voce di Señora Eugenia Ledesma (un timbro veramente particolare) fa anche di meglio sull'oscura elettronica di "Ilusion", e "Silks Perfume and Gold" (quest'ultima autentica perla del platter).
Come è quindi possibile viaggiare dal Brasile al Tibet, dalla Spagna al Sudamerica, dal Medioriente al grigiore industriale Europeo in poco più di 1 ora, senza muoversi dall'impianto stereo? La risposta è in queste righe: "Light 'Em Up"! Lavoro ricco di spunti, ed estremamente interessante. Segnatevelo!
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