[jk si è divertito a recensire un gruppo inesistente. Fa ridere. Ha mandato anche la copertina, che volentieri pubblichiamo - NdR]

Visto che qualcuno mette in dubbio l'esistenza dei mitici Urdury, eccomi qui a recensire il seguente The Genocide.

Per i meno informati (tutti, a quanto pare): trattasi di una trilogia, per ora, iniziata con The Murder, proseguita con The Slaughter e il cui ultimo The Genocide rappresenta la gemma più preziosa... al furore dei titoli fa riscontro la furia cieca di testi e sezione ritmica... nell'inizale "I Cloned Dolly Sheep And Fucked Her To Death", i continui stop-and-go sono di una possenza strabiliante, merito della preparazione tecnica dei nostri nei conservatori norvegesi da cui provengono.

I titoli: come spiegato dal folle cantante Aurasethy, sono scelti assolutamente a caso e non hanno niente a che fare con il contenuto delle canzoni... i nostri insomma non danno importanza alcuna al titolo, lo mettono... perché non è bello dire: "ti piace la 6? a me piace la 4!".
Stanno quindi volutamente underground perché hanno visto che fine hanno fatto loro illustri colleghi...

Il loro sound lo definirei un postmoderno rigurgito emesso da un contadino nella lotta con una vacca che non vuole tornare in stalla ed è sera tardi e c'è la finale di Champions. Scherzi a parte, a me non sono servite tante parole, mi hanno prestato il secondo cd... ed è stato amore.

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