Largo agli eretici. Spazio all'emozione.
"Dark Flame" rappresenta la diretta prosecuzione della prima pubblicazione di Uri Caine per la Winter & Winter: "Urlicht/Primal Light" del 1997. Anche in questa occasione, infatti, Caine riprende la musica di Gustav Mahler per trasformarla in qualcos'altro, che è difficilmente descrivibile e catalogabile, se non ricorrendo a semplificazioni. La musica di Caine è dirompente sotto questo aspetto. Si ribella agli schematismi. È difficile da imprigionare. È musica libera per eccellenza, per ascoltatori a loro volta liberi. Nel 1997 Caine affrontò alcuni temi sinfonici di Mahler, evidenziandone i germi della musica popolare contenuti, coniugandoli con sonorità vicine al jazz e all'avanguardia. I risultati? Semplicemente spettacolari.
Dunque, inizialmente il mio primo dubbio era se fosse possibile ripetere la bellezza di "Urlicht/Primal Light". Ebbene, è possibile. Anche in questa occasione Uri Caine ci toglie il respiro e riesce a sorprendere. Strutturalmente il nuovo progetto è analogo al precedente. Le differenze consistono nei differenti materiali musicali di base (Lieder anzichè sinfonie) e nella struttura dell'ensemble che accompagna Caine, parzialmente rinnovato. La musica, come accennato, non è facilmente descrivibile. I continui cambi di ambientazioni sonore sono assolutamente imprevedibili. Ad esempio, il brano "Dark Flame" nasce grazie al suono di un violino inconfondibilmente mahleriano, ma dopo appena un minuto la musica del piano e di una tromba sembra trasportarci morbidamente in un jazz club newyorkese. "Only Love Beauty" ha la caratteristica di innestare su un coro classico un canto spiritual di straordinaria bellezza. "In Praise of Lofty Judgement" introduce le prime divagazioni dei musicisti dell'ensamble, che entrano in azione scombinando e scardinando i suoni in un dilagare di assolo di batteria, impalcature elettroniche ed un impazzimento di fiati. "Songs of The Prisoner in the Tower" alterna serenità e follia, fra il suono di un dolce clarinetto e folli, quanto improvvise, chitarre elettriche e muscolose rullate di batteria.
Comunque, tutto l'album gioca egregiamente sull'alternanza di ritmi, sensazioni, ambienti, senza perdere mai il filo del racconto musicale. Sono convinto che per molti cultori della musica colta Uri Caine sia un eretico, io invece credo che sia un musicista sempre alla ricerca di nuovi orizzonti. Così come lo era ai suoi tempi Gustav Mahler, che non esitò, esponendosi a critiche, a far confluire nella sua musica le tradizioni musicali popolari delle sue terre. Per questo credo che da qualche parte Gustav Mahler si starà gustando la musica di questo geniale pianista. Fatelo anche voi.
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