"The Night". Corsa interminabile nella notte. Dalla collina, come il lupo ferito dal cacciatore, egli lascia tracce sulla terra. Stremato si adagia sul terreno. Odore di foglie bagnate nelle narici. Ombre antropomorfe di alberi-totem centenari, si stagliano minacciose sulla spiaggia. Dagli occhi sgorgano due piccoli immissari che affluiscono verso il suo lago d'origine, vecchio cratere vulcanico butterato. La riva opposta si mette l'abito da sera. Il trucco è pesante e il tremolio delle luci filtrate dalla foschia risulta vacuo di vitalità, accentuando il valore dell'amica solitudine. É la notte in cui desidera che dal proprio petto esploda il cuore, magari per trovare casa nel cosmo. "Wolf of Anareta".

Tutta la notte ha cercato la madre di tutte le madri e il complesso edipico si è acuito sempre di più. Selvaggio e furente, impreca conficcando le dita nella sabbia fredda ed umida con l'intento di ferire. Vuole sentire. Vuole il nucleo. Vuole sapere se è vero che è così ardente. Vuole bruciare la sua stessa carne per sentire se esiste. Vuole fondersi con Lei. "Fire Is Sleeping". Ma la Madre Terra appare restia alla comunicazione, distaccata non risponde. Il vento come uno scippatore nell'oscurità ruba la sabbia imprigionata nel pugno. Tempo scorrevole che innesca la macchina del ripescaggio mentale di errori passati.Desiderio, umiliazione e frustrazione: umane emozioni. Vendetta ed auto-esilio: umane conseguenze.

"The Leonids". Nel buio costruisce i gradini. Tutta la notte lavora con umiltà artigiana, il carpentiere cosmico. Compiuto il lavoro, si mette i panni dell'artificiere. E uno per uno i gradini si polverizzano, annullando il passaggio costruito. "The Moon in Flesh and Bones". L'eremita bambino dello spazio, ora siede sul suo trono lunare ed osserva. E la madre di tutte le madri è sua. La prende nella mano, la eclissa con il palmo e la cinge tra due dita come una moneta di insignificante valore. Finalmente il suo cuore può esplodere accendendosi per un istante, per poi cadere dietro il sole.

Gli U.S. Christmas, non inventano nulla. Ma possono farvi ballonzolare il cranio tra le progressioni interstellari e le malinconiche melodie stonate di cui è fortemente caratterizzato questo album. Natale ad Agosto, perché no?

Ps: Mi scuso per la non-recensione.  

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