Facciamo che oggi sono di cattivo umore peggio del solito e se una biscia mi morde muore avvelenata.
Ce li hai 8 minuti? Bene, non ho sentito la risposta, ma fa niente. Procediamo.
The USA is a Monster. Gente giusta, hanno un nome giusto e se ne vantano. Vengono da New York, affollata New York.
"No More Forever", space-rock bello spesso che ti trascina lontano dal letto fino a farti cacare addosso. Per la paura ti troverai abbracciato agli anelli di Saturno. Poi arrivano i Melvins in persona ci buttano il riffone e niente. Ci si diverte così. Batterie, chitarra e synth divisi per due persone.
Picture-disc, 10" pollici. Uscito per la Holidays Record di Milano. 2009.
C'è un indiano disegnato in bianco sul vinile nero pece. Il cartone c'ha il buco in mezzo e come da tutti i buchi ci esce un po' di nero. Quel nero con la faccia dell'indiano è il disco stesso.
Capito il giochino? The USA is a Monster + No More Forever + la faccia dell'indiano gettato nel buco nero = didascalici, nonostante siano di New York. Però è roba psichedelica. Mettiamo sei sbronzo, hai il cuore in frantumi, il culo su una panchina, ti si siede qualcuno affianco. Un uomo. Di che parli? Eh? Io parlerei del Napoli.
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