In questi giorni sono stato catturato da un paio di belle pubblicazioni (rilasciate in formato digitale oppure su cassetta in edizione limitata) su Eiderdown Records, una picola label di Seattle nello Stato di Washington. La prima è "Lionfish" degli Elkhorn, il duo di base a NYC composto da Drew Gardner e Jesse Sheppard (molto consigliato), il secondo invece è questo dischetto pubblicato da Uton, moniker di Jani Hirvonen, finlandese classe 1979, che qui si disimpegna in un'opera di rimescolamento di suoni in chiave drone secondo una modalità che negli ultimi tempi si sta diffondendo in una maniera interessante e che qui viene presentata come l'incontro tra due mondi diversi. O meglio: una vera e propria collisione.
Jani Hirvonen è un vero e proprio alchimista del suono: "Sax On, Sax Off" è praticamente un disco realizzato sul lavoro della sassofonista Janne Martinkauppi, le cui registrazioni sono state praticamente oggetto di una vera e propria trasmutazione in una nuova forma sintetica e che si pone in bilico tra la new age e quello che viene definito come avant-jazz. In questo senso pensare alla produzione oramai sconfinata di Mats Gustafsson non è sicuramente sbagliato, così come richiamare esperienze storiche come The Ex oppure gli stessi ZU, però la componente noise oppure quella plasticità definita come "post-rock" qui manca, ma per una scelta specifica e che muove verso una dimensione sovrannaturale e transumanista, praticamente con dei connotati di derivazione cyberpunk e resi in una reinterpretrazione drone di ispirazione Vangelis.
Tutto questo succede in sei estratti, sei sequenze modulate sulle registrazioni del sassofono di Janne e che Javi Hirvonen rende in sessioni rumoriste e noise, dove regna una componente post-industrial e si alternano momenti di minimalismo sintetico e rumorismi noise, suggestioni ambient che riempiono quei vuoti creati da quell'avant-jazz sperimentale che poi è alla base del progetto. Registrato nel febbraio 2016 a Turku, "Sax On, Sax Off" muove dalla free-improvisation e approva a una forma di drone sperimentale e di jazz suburbano, una combinazione fortunata, ma che richiede anche un lavoro intelligente e il rispetto dell'altra parte. Qui ci sta tutto.
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