Per festeggiare alla grande i 5 lustri di attività, questa famosa macchina da guerra di violentissimo e storico death metal ha voluto pubblicare un lavoro sostanzialmente corposo e allo stesso tempo, fra qualche anno, potrebbe divenire, a livello mondiale, decisamente monumentale. Vorrei ricordare sin da subito che “non abbiamo a che fare” con una semplice compilation, ma siamo di fronte ad una vera e propria rivisitazione nonchè ad un'attenta estrapolazione di tutti i loro più importanti brani del passato.

Ritengo che reincidere nuovamente tutte le tracce di un glorioso passato sia una decisione molto soggettiva che da una parte risulta utile attraverso l'utilizzo degli attuali strumenti musicali, decisamente molto più variegati ed avanzati rispetto al passato, dall'altra è un modo efficace per prepararsi con lo spirito giusto dinanzi a quello che sarà fra qualche mese il loro prossimo full-length. Per alcuni recuperare tutta la loro discografia è stata un'operazione alquanto inutile, per altri e soprattutto per tutti coloro che son diventati da qualche mese a questa parte deathster, può valere la pena di rivolgersi a questa abbondante raccolta, regalandosi un album che spacca "di brutto" lungo tutto il suo scorrimento, ricco dell’estetica e dell’etica intensa dei Vader, e allo stesso tempo offrendo loro ampio e meritatissimo tributo. Un intenso e raffinato lavoro che è servito per ottenere nuove forme di interpretazione di songs storiche come "Silent Empire", "Blood Of Kingu", e "Black To The Blind", le quali hanno acquisito una potenza ancora più rilevante ed incisiva, degne delle esibizioni live della death metal band polacca.

C'è poco altro da dire, senonchè i Vader siano una delle realtà death metal più importanti a livello mondiale, avendo offerto sempre lavori di altissima qualità e live-show distruttivi nell'intero pianeta, tutto unito ad una coerenza e serietà compositiva davvero da invidiare. Soltanto una decisione o meglio una loro “voluta o non voluta dimenticanza” mi ha fatto storcere un po' il naso: il non aver voluto inserire, in una così prestigiosa pietra miliare, pezzi come la famosissima "Helleluyah!!! (God Is Dead)" e le violentissime "The Live!!!" e "The Book" tratti dall'ultimo apocalittico album del 2006 "Impressions in Blood". Sostanzialmente diciamo in definitiva che siamo di fronte ad un album dove pochissime sono le pause nei 95 minuti di puro death, diverse le cover-omaggio, lunghe note nel libretto a spiegare il perchè ed il percome di ogni singola traccia, tutto associato a questa straordinaria band, dalle altissime potenzialità death, fra Slayer e "Death metal", oltre che protagonisti di una scena estrema alla quale hanno fortemente contribuito a costruire capolavori e a vedersi, in maniera graduale, finalmente realizzati.

26 brani estratti da tutti i loro full-length completamente registrati in veste nuova al fine di festeggiare il venticinquesimo anniversario della fondazione della band. Sui mercati internazionali non vi è nulla che possa fungere in egual modo e così efficacemente come biglietto da visita per il “Vader’s sound”. Buon compleanno!

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