"Il metallo visto come sintomo del raffreddamento dei rapporti umani. L'apparire di un'umanità gelida nelle espressioni emotive. E' il tema di quasi tutti i miei libri e la paura maggiore quando mi guardo attorno [...] Non sono libri rassicuranti i miei, sono una sorta di elettroshock, con una carica paradossale di violenza." (Valerio Evangelisti).
Futuro.....
Metallo urlante, e non più uomo urlante. All'uomo è stata negata ormai la possibilità di urlare: l'ultima volta che avrà emesso questo suono inarticolato, feroce, disperato e pieno di vita sarà stato quando ha visto la sua umanità trasferirsi in ciò che lui stesso ha creato, compiendo la sua disumanizzazione. E' a quel punto che il metallo, materia base per dei nuovi esseri, ha urlato al cielo la sua nascita e futura ascesa: Prometeo liberato, nuovo Cristo tecnologico, uomo non più Uomo.
Passato.....
Testimone consapevole di questa trasformazione è lo scrittore, saggista, storico e sceneggiatore bolognese Valerio Evangelisti. Sin dal 1994, hanno di pubblicazione del suo primo romanzo "Nicolas Eymerich, inquisitore", il nostro si diverte ad intrecciare storia e fantascienza attraverso piani temporali differenti ma complementari: all'interno di un solo romanzo di Evangelisti si può venire catapultati dall'oscuro medioevo del 1300 lacerato da lotte di potere e antiche sette eretiche, al nostro presente, sino al futuro più remoto fatto di viaggi interstellari e salti quantici. Un insieme di tematiche e un modo di rielaborarle che risulta estremamente divertente e godibile, mai banale ed estremamente personale, soprattutto in Italia dove la letteratura fantascientifica, o comunque un po' più particolare, è sempre rimasta ai margini. Il nuovo personaggio di Evangelisti, con il suo insieme di storie che prende il nome di "Ciclo di Eymerich", era riuscito a dare lustro a un genere e a riportare a galla tutto un sottobosco di giovani (o meno giovani) autori desiderosi di raccontare le loro storie allucinate.
Presente.....
Quattro anni e cinque romanzi dopo (ne seguiranno altri, sempre riguardanti l'inquisitore), un nuovo ciclo ha inizio: il "Ciclo del Metallo". Fino ad oggi si compone essenzialmente di due romanzi e una raccolta di racconti: "Black Flag", "Antracite" e "Metallo Urlante". Tre libri che possono essere letti indipendentemente l'uno dall'altro, ma che comunque costituiscono un insieme inscindibile se si vuole capire il mondo descritto da Evangelisti: un mondo completamente o in parte disumanizzato, in cui bande di reietti senza futuro ("Black Flag"), eserciti quasi umani dominati dalla tecnologia ("Metallo Urlante"), magnati industriali senza scrupoli e continue ostilità etniche ("Antracite") sono protagonisti assoluti. La penna di Evangelisti tratteggia in maniera affascinante ed estremamente evocativa una società schizoide, allucinata e ambigua, in cui gli uomini non si riconosco come fratelli ma come eterni nemici: la legge del più forte è stata oramai instaurata, e questo regresso dell'umanità ad una età primitiva è oltretutto sottolineato con il riapparire di antichi dei e mostri, simboli di una bestialità arcaica e mitica mai totalmente estinta.
Sia che si collochi l'azione narrativa durante la guerra civile americana come in "Black Flag" (titolo preso direttamente dal gruppo punk americano), dieci anni più tardi come in "Antracite" o su diversi piani temporali come i racconti di "Metallo Urlante" il messaggio dell'autore non cambia: a poco vale ribellarsi; l'uomo è destinato a perire sotto i colpi che si sta auto infliggendo.
Colpi sempre più profondi nel proprio essere e che lo trasformeranno nel vero senso della parola....
Continuum temporale: quella sottile linea d'argento (intermezzo).....
...in che cosa ancora non si riesce a capire, anche se l'autore ce lo lascia intuire. E per fare ciò, per tratteggiare questa nuova possibile fisionomia umana, gioca con la storia: storia fatta passare attraverso un tunnel spazio-temporale, smembrata, distorta e ricucita grazie alla sottile linea d'argento metallica che tiene in piedi il destino dei vari personaggi di "Metallo Urlante".
Quattro racconti (più un epilogo omonimo del primo racconto e un appendice): quattro atomi di particolari sostanze che collidono, stridono, si fondono e urlano creando una nuova lega metallica il cui bagliore, però, risplende sin dal passato della storia dell'uomo.
Venom: come il veleno che scorre mischiato al sangue di appartenenti ad antichi culti esoterici, pronti a far scoppiare una piaga immane nel cuore dell'Europa del ‘300 e contro i quali l'astuto e gelido Nicolas Eymerich dovrà lottare...come il virus che secoli e secoli dopo, in un altro luogo e in un altro tempo, porterà gli uomini alla sterilità e alla nuova unione col metallo per non perire.
Pantera: il tuo Dio non può nulla di fronte alle assurde manifestazioni di forze cosmiche, alimentate dall'odio che gli uomini provano fra di loro, portandoli alla morte e alla follia. Cinico in un mondo di cinici, lupo fra lupi, Pantera ha con sé solo il suo revolver e il culto del Palo Mayombe: tanto basta nel selvaggio West.
Sepultura: l'inferno in confronto è un luogo molto più accogliente. Carcere di massima sicurezza e moderno girone dantesco: Sepultura rappresenta il luogo ultimo, dove gli uomini invocano solo la morte, poiché la vita è un lontano ricordo....
Metallica: false religioni hanno portato gli Stati Uniti al collasso, facendo fronteggiare gli uomini in una guerra che sembra durare da sempre. Nessun rispetto reciproco, nessun rimorso, nessuna umanità: "uccidili tutti" è il primo comandamento. E intanto il bagliore del metallo sulla carne è ormai realtà a sé stante.....
Futuro 2.0.....
Il processo è compiuto, il legame chimico ormai alterato. L'elettroshock di Evangelisti scorre ancora dentro di noi come un virus alienante, portatore di un nuovo verbo: nuovo verbo anche per la letteratura fantastica italiana (e non solo), che vede proprio in questa piccola antologia una delle sue migliori rappresentazioni, nonché, a mio parere, il miglior libro partorito dall'autore bolognese. "Metallo Urlante", che rende omaggio ad una celebre rivista francese di fumetti "Métal Hurlant", è la prima proteina del ciclo del metallo, ampliato solo successivamente dagli altri due romanzi precedentemente citati: critica alla società, scienza, religione, biologia e risvolti psicologici fanno da elementi base per questa lunga catena acida, alienante come una droga e inquietante proprio perché così vicina alla nostra realtà e ad un possibile futuro.....
Prova ad urlare adesso
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