Non è che senta il bisogno di inventare una nuova forma di elogio a “Una pezza di Lundini”, il nuovo programma surrealol della seconda serata Rai, in questo senso mi fermo subito e vi rimando alla recensione di Aldo Grasso o all’edorsement della rivista The Vision, che non ho ancora consultato ma sicuramente avrà pubblicato un articolo intitolato “Valerio Lundini sta salvando la tv italiana” e vabbe’. Piccola parentesi: sono anni che la tv italiana è un solidissimo corpo alla deriva, non può e non deve essere salvata da un programma di questo tipo.
A scanso di equivoci, Lundini è bravo, ok Pif era meglio ma va detto che il comico romano possiede una grande creatività e ad ogni puntata mette in scena una varietà di sketch, battute e situazioni da spingerti a guardarlo anche solo per la curiosità di sapere che succederà, o chi sarà l'ospite in studio. Ma dal momento che nessuno vuole leggere un altro pompino sotto forma di recensione, ora elencheremo due macro difetti di questo tipo di programma e di cui nessuno, se non erro, ha ancora scritto:
1) il conduttore: mi rendo conto che questo è un difetto solo a metà, dal momento che è ovviamente anche il punto di forza. Lundini ha il giusto physique du rôle, nel senso che non ce l'ha, ed è capace di farti capire che ascolta Ghostface Killah senza mai esplicitamente dirlo. C'è però da dire che è affetto dalla peggiore forma di narcisismo, quella di chi è innamorato dalla propria sagacia, e le persone così prima o poi danno ai coglioni. È difficile a volte trovare la forza di divertirsi davanti a un comico che, sostanzialmente, si sta solo compiacendo della sua originalità. Della serie che puoi sorridere ma occhio non troppo se no sei boomer o superficiale o soprattutto già visto.
2) il pubblico: tra social e Youtube, la sezione commenti ai video di questo programma è un merdaio unico. Ogni volta è una noiosissima gara a chi dice la cosa più post-ironica, intelligente e surreale. Gli utenti ovviamente hanno nomi tipo "Carlo Vanzina" o "GiO/RgiO MaS/trOTa" ed è solo il punto di partenza in una spirale di metaironia-post-dank-stocazzo che ogni volta fa regredire di tre stadi evolutivi lo sviluppo dell'umorismo umano. Capisci che le cose stanno andando maluccio quando spunta il fenomeno che commenta "finalmente l'Italia ha il suo Eric Andre Show" e che sono oramai irrecuperabili quando trovi scritto "daje ce l'avete fatta ad importare l'Eric Andre, pensavo peggio". Insomma, onestamente, può essere considerato un successo quello di portare su Rai la propria nicchia di ascoltatori quando questa è solo una manica di stronzi infelici e repressi?
Carico i commenti... con calma