Campagna tedesca non meglio identificata.  Una  coppia  di  semimuti - lui pompiere con sette interventi l'anno e lei corista e casalinga - con figlio amante dei conigli, vive una quotidianità insopportabile per lo spettatore. Nulla succede, né fatti, né accadimenti interiori interrompono il sonno che non si può non avere durante la proiezione. Di uno straccio di colonna sonora nemmeno l'ombra. Unico fatto che assurge a nucleo di tutto lo sciaguratissimo film è un corso di aggiornamento che il nostro pompiere volontario e fabbro va a seguire per qualche giorno lontano da casa. Lì si trova in un'atmosfera da caserma fatta di alcol e null'altro. Ma una mattina il pompiere monoespressivo si sveglia dopo una sbronza in casa di una cameriera non ricordando l'accaduto e neppure il nome di lei. Potrebbe essere la storia di una notte, invece se ne innamora e tornato alla sua famiglia non riesce a gestire la quotidianità coniugale con varie ripercussioni. 

Era parecchio che non mi capitava di sentire trasecolare la sala per mancanza di contenuto. Nulla si vede, niente da intuire, solo tanta banalità mascherata da film d'autore che lo spettatore non può non detestare. Si rasenta la comicità involontaria quando il protagonista tenta di uccidere l'amante gettandola dal balcone (in una scena totalmente buia che non permette neppure all'occhio di essere decifrata) e non riesce a finirla. Sempre con la stessa espressione stampata sul viso allora il pompiere tenta il suicidio, ma fallisce anche in questo. Per fortuna la tortura per lo spettatore a questo punto sta volgendo al termine e assistiamo solo ad un piccolo dialogo fra bambini che rievocano la storia.

Brutto, inconsistente, assente, pretenzioso, osceno.

Non andatelo a vedere.

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