Nelle desolate lande del Power Metal, dove si aggirano branchi di band-sciacallo intente a banchettare sui cadaveri delle vecchie glorie mai dimenticate, si può ancora notare qualche esemplare diverso dagli altri, immerso nella ricerca di nuove trovate per non confondersi nella massa. Nella maggior parte dei casi sono considerati fenomeni da baraccone, derisi da musicisti e fan per le loro bizzarre modifiche al genere madre; eppure, raramente, dopo le risate e la sensazione iniziale di assistere ad una gigantesca presa per i fondelli, il pubblico si rende conto che sotto l’inevitabile fattore comico si cela qualcosa di ben più serio e ammirevole. Che sia a causa dell’abilità tecnica con cui vengono eseguite o della pura originalità delle stesse, può capitare che innovazioni apparentemente ridicole diano inizio ad una carriera rispettabile, e che questi emarginati della scena musicale si trovino da un giorno all’altro con un’enorme base di fan esaltati.
I Van Canto, ormai da qualche anno, fanno parte di quest’ultima categoria di artisti, forti del loro recente contratto con la Napalm e dei loro tre album all’attivo. Il motivo della loro originalità non è difficile da capire, dando anche solo una veloce occhiata alla lineup del gruppo:
Dennis Schunke (Sly) – lead vocals
Inga Scharf – higher lead vocals
Stefan Schmidt – lower rakkatakka vocals, wahwah solo guitar vocals
Ross Thompson – higher rakkatakka vocals
Ingo Sterzinger (Ike) – lowest dandan vocals
Bastian Emig - drums
Cinque cantanti e un batterista, per la prima ed unica Acapella metal band del mondo. Probabilmente in questo momento state ridendo, pensando alternativamente ai Neri per Caso o ai Poveri Sfigati, gruppo musicale di Ted Buckland in Scrubs. Eppure è proprio così, e non c’è nessun intento scherzoso: abbiamo due cantanti “normali”, rispettivamente per le parti maschili e femminili, due incaricati di imitare le chitarre, un buffo individuo che replica il basso e un batterista (a detta della band, inizialmente avevano in mente di trovare anche un “batterista vocale”, ma a causa della triste insufficienza dei polmoni umani hanno optato per lo strumento vero e proprio). Bisogna ammettere che, ascoltando “Hero”, secondo lavoro della band, la naturale reazione per chiunque è una sonora risata: io stesso, conoscendo già il primo lavoro della band, non ho potuto trattenere un sorriso in alcuni passaggi. Tuttavia, dopo essermi asciugato le lacrime, si è fatta strada in me la consapevolezza che questi ragazzi hanno talento: basti pensare che, nonostante il cd sia inspiegabilmente pieno di cover, quelle che spiazzano e incuriosiscono davvero sono le canzoni originali, forti della loro personalità e dei loro testi epici, nonchè di un’immediatezza che permette loro di stamparsi in testa al primo ascolto. Basti pensare a “Speed of Light”, che propone melodie bellissime arricchite dall’alternarsi continuo di parti maschili e femminili che quasi duettano, o all’epicissima “Quest for Roar”, o ancora alla potente “Take to The Sky”. In tutto questo, comunque, non sfigurano, in quanto conservano lo spirito delle originali, cover più che riuscite come la tamarrissima “Kings of Metal” o i divertentissimi rifacimenti di “Wishmaster” dei Nightwish e di “The Bard’s Song” dei Blind Guardian. Fear of the Dark e Stormbringer, come già anticipato, si rivelano un po’ eccessive, per quanto godibili, rischiando di dare l’impressione che si tratti solo di una cover band.
Quello che posso dire è che i Van Canto meritano un ascolto, per lo meno sotto la spinta della curiosità; so bene che molti li considereranno solamente dei buffoni, e che altri, in pieno stile Manowar, li bolleranno come dissacratori del TrVe metal... Fate un pensiero, però, sul fatto che questi cosiddetti buffoni non solo sono andati a suonare a Wacken e al Magic Circle, ma anche che, grazie alla comicità e al coraggio di provare qualcosa di davvero nuovo, stanno spaccando il culo a centinaia dei vostri “gruppi veri”.
Dite quello che volete, insultatemi pure con tutto il vostro cuore, ma secondo me i van Canto meritano rispetto.
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