E' sempre un grande piacere ascoltare nuovamente a distanza di alcuni anni album importanti, magari non così celebri e osannati ma che in qualche modo ti portano alla mente lontani ricordi di tempi passati, avvenimenti della tua vita piacevoli e fondamentali. Questo mi è successo riascoltando un album del grande Van Morrison, famoso cantautore e musicista nord-irlandese, venuto alla luce nel lontano 1971, un periodo ricco ed importante per l'artista in questione, "Tupelo Honey", il "miele di Tupelo", pianta diffusa negli stati del sud-est statunitense, dai cui fiori nasce il dolce nettare.
All'epoca Morrison si trovava a Woodstock, dove conduceva una vita serena e tranquilla con la moglie dell'epoca, Janet "Planet" Rigsbee, modella e attrice, sposata nel '67 nel periodo del grande successo commerciale di "Brown Eyed Girl" che aprì un ciclo di grandi soddisfazioni lavorative all'artista. Pressato dalla sua casa discografica (la Warner Bros), Morrison doveva pubblicare nel giro di poco tempo almeno un paio di album e qualche singolo e decise di fare qualche demo di canzoni country, che avrebbero dovuto costituire l'ossatura del suo imminente album. A complicare le cose, l'artista irlandese dovette trasferirsi dalla campagna newyorkese a causa della scadenza del contratto di affitto della sua casa a Woodstock; il proprietario aveva deciso di riprendersi la tenuta e, anche pressato dalla moglie che voleva avvicinarsi ai suoi genitori, la coppia si trasferì a Marin County, sulle colline vicino a San Francisco, luogo rurale e tranquillo, in una casa circondata da foreste di sequoie, campi, laghetti e terreni agricoli.
Dopo il trasferimento in California, il cantautore contattò vari musicisti per dare inizio alle registrazioni; alcuni avevano già collaborato con lui in passato come i percussionisti Connie Kay (già in Astral Weeks) e Gary Mallaber (già batterista in Moondance, dove suonava anche il vibrafono). Altri vecchi collaboratori intervennero, come il sassofonista Jack Schroer e sua moglie Ellen ai cori, mentre ulteriori musicisti furono ingaggiati per la prima volta, data la difficoltà di reperire altri componenti della vecchia band dopo il trasferimento a San Francisco.
Alcune canzoni già create a Woodstock rientrarono nell'album, altre nacquero nel giro di pochi giorni, altre ancora erano già state scritte negli anni precedenti ma non avevano trovato in precedenza collocazione nei suoi album. Il disco presenta un'amalgama di vari generi musicali, dal country al soul, dal pop all' R 'n B; un "collage" di suoni e colori che evidenziano il grande lavoro fatto da Morrison e dalla sua straordinaria band. L'album si apre con un pezzo tra i suoi più apprezzati, "Wild Night", un ibrido di R 'n B, soul e country, molto frizzante e divertente che ottenne anche un grande successo commerciale negli States. A caratterizzare la canzone, già per altro scritta alcuni anni prima, è il riff rock 'n roll del chitarrista Ronnie Montrose, che dà subito brio e vivacità al pezzo, che in teoria doveva essere una lenta ballata folk, poi trasformata dal lavoro della band.
"(Straight to Your Heart) Like a Cannonball", diventò un altro singolo di successo dell'album, un misto tra valzer e soul dove Morrison mette in evidenza la sua straordinaria capacità di cantante e "Old Old Woodstock", brano jazzato, un omaggio alla sua vita precedente il trasferimento, dove l'autore evidenzia nel testo il tema della felicità domestica e della vita serena che lo caratterizzava in quel periodo. A seguire le romantiche e lunghe ballate "Your My Woman" e la title track "Tupelo Honey", canzoni dove Morrison "grida" in qualche modo il suo grande amore per la moglie, ringraziandola di renderlo felice. "Tupelo Honey" ricorda molto nel ritmo e nella melodia "Crazy Love", altro brano di grande successo contenuto in "Moondance", ma qui il cantante sottolinea con un'ancora più energica performance vocale tutta la felicità che prova in quel periodo.
Bellissima la successiva "I Wanna Roo You (Scottish Derivative)", brano brillante e coinvolgente, caratterizzato da un bel gioco tra la steel guitar di McFee ed il mandolino di Montrose e la honky-tonk "When That Evening Sun Goes Down". Finale col botto con "Moonshine Whiskey", canzone country rock che accelera nel finale, probabilmente dedicata alla collega Janis Joplin. Nella copertina dell'album si vede Morrison che conduce a piedi la giovane moglie seduta su di un cavallo, in una stradina di campagna vicino alla loro tenuta, mentre nel retro copertina la coppia è appoggiata alla recinzione dei cavalli, con un gatto bianco e nero che fa loro compagnia, tutto ciò a testimoniare il periodo molto felice che stavano passando, periodo di vita serena e di soddisfazioni famigliari.
L'album ebbe molto successo ma solo negli Stati Uniti, paese d'adozione del cantautore nord-irlandese. A rovinare un po' l'armonia del periodo furono le crisi di panico da palcoscenico, in quanto Morrison non riusciva più a trovare la calma e la forza di stare sul palco. Davanti a tante persone si sentiva a disagio e molte date del tour furono eliminate a causa di questo fastidioso problema, risolto poi nel tempo con concerti più piccoli e tranquilli nei club e davanti a poche persone (lo "Stage Fright" già descritto da altri grandi della musica americana del periodo, i "The Band"). Il disco risulta molto compatto e piacevole, magari non ha mai raggiunto il livello di "Moondance" o "Astral Weeks" ma la grande voce di Van Morrison e la straordinaria bravura dei musicisti lo rendono ancora oggi fresco e divertente...
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