Ora sarò criticato per aver notato l'assenza di questo disco nel database, ma ciò non rimedia all'assenza di per sé; per cui ritengo che vada recensito, anche perché l'album merita andanto oltre il giro di Do proposto da altri interpreti pop. Certo può fare effetto rivolto ad una cantante poco più che maggiorenne, e qui concordo pienamente, in quanto a livello artistico potrebbe avere delle carenze, non fosse stata assistita, come in questo album, dalla Hollywood reconds, appartenente alla Disney, che oltre ad improbabili battute sarcastiche, potrebbe rimandare a successi musicali strafamosi.

L'album è di stampo romantico e sentimentale, ma anche vivace e melodico, con campionature variegate. Il ritmo parte in classico stile pop (vicino all'inventore di tutto ciò, ovvero Michael Jackson), abbiamo la voce nivea di Vanessa seguita dai cori, rallentamenti di ritmo, e quant'altro il pop prevede.

La seconda traccia, altrettanto vivace, non lascia più scampo alle critiche, Vanessa passa da sussurri a rime moldiche, dai cori allo swing. la cui melodia vivace non lascia spazio a testi diversi da quelli proposti. ‘Say ok', vede le tastiere simili ad un carillon e le nocche, mentre la melodia e testi segnano forse il picco di romantico (o sdolcinato), i toni vocali sono lenti adatti a definire le affezioni dei sentimenti.

Never underestimate a girl' vede un intro di flauto, a cui segue la base e la voce, sulla melodia vivace, soprattutto nel ritornello. ‘Let's dance' ha un ritmo maggiormente sincopato, linee vocali basse e filtrate, che ripetono la strofa ‘i've got to keep it togheter' avvicendata a cori e bassi riverberati. La 7, ‘Afraid' vede il timbro colloquiale della cantante, che si addolcisce nel ritornello vivace. Segue la lenta ‘Afraid' sempre con beckground vocals; ‘Promise' che si rifà allo stile di Aaliyah. ‘Whatever will be' introduce il piano, voce di testa e come si più intuire parla del futuro e del destino. Le altre traccie le tralascio perché l'album inizia ad essere ripetitivo, ad eccezione di ‘psychic' in cui la voce è davvero sussurrata e coinvolgente.

Tirando le somme questo ‘V' non è certo innovativo, lungi da me spacciarlo per tale, però Vanessa Hudgens, al di là di alcuni scandali da ultima pagina che comunque non hanno invalidato il contratto (evidentemente nella Casa hanno preferito fare gli struzzi piuttosto di rinunciare magari all'ennesimo molto lucrativo seguito di High School) potrebbe fare di meglio, soprattutto mettendo in pratica quello che deve aver imparato dopo tutte le produzioni dove ha partecipato.

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