Ce l'hanno fatta. Dopo 5 anni passati a farsi il mazzo in giro per l'Europa, un disco nel 2004 licenziato nel mercato indipendente e tanta gavetta, è arrivato il momento del grande salto anche per i Vanilla Sky, quartetto emo/pop/punk della Capitale, ora sotto contratto con la Universal Italia la quale ha distribuito in questi giorni nei negozi "Changes", il nuovo disco con il quale i 4 romani si apprestano a conquistare la penisola e non solo. Cresciuti, distanti ormai dal pop/punk emozionale di "Waiting For Something", Vinx, Brian, Luka e Cisco per realizzare il sound di "Changes" hanno attinto dalla tradizione indie d'oltremanica, dal post-hardcore dei Taking Back Sunday, dagli ultimi Lostprophets, dagli Yellowcard e dai Green Day passando per band come U2 e Coldplay, nonchè gli AFI più recenti.

L'album si apre con il singolo "Break It Out", il cui video è già in rotazione sui canali musicali nazionali, fresco e atipico quanto basta per promuovere il disco. Brian poi lascia il posto a Vinx in "On&On" seconda traccia che tratta delle "legendary questions" che ognuno inizia a porsi a partire dall'adolescenza, un inizio tranquillo che esplode con un ritornello che ti prende. "Nightmare" cantata da Brian trae spunto dal risveglio di un neonato nella sua culla, solo e in attesa che qualcuno lo soccorra. Brano il cui demo era già disponibile da mesi sul Myspace del gruppo, vanta la collaborazione eccellente di Mark Hoppus (+44, Blink 182) e un discreto impatto emotivo. "Se Vuoi Andare Vai" cantato in italiano da Vinx, cronaca di un abbandono in puro stile emo, "Gotta Believe" tributo della band agli U2, in cui la sensazione di perdere tempo si unisce al bisogno di credere, "We Were The Romans" anthem dedicato alla Città Eterna che mescola ritornelli emozionali a sonorità hard-rock, "Cut Away" dove gli Yellowcard si mescolano ai Green Day, tratta il desiderio di fuga tipicamente adolescenziale, "Letargo" brano in inglese nonostante il titolo, ricorda i nuovi Lostprophets, e parla del risveglio dalla società "where tv becomes reality" per vivere una "life that has no fears" dove nell'intermezzo si fa sentire il basso pulsante di Cisco, per poi chiudere con un uno scream finale. Avvincente.
"Devastante" altra ballata tipicamente emo sull'abbandono sentimentale, cantata in italiano da Brian, "Summer Comes" brano che si apre con una chitarra acustica, solare e dedicato ad una storia estiva, "The Fight" altro emo/punk-rock anthem sulla vita e sul fatto di non essere i soli al mondo, dove il ponte viene fatto cantare a Marcus Smaller (3 Feet Smaller, band austriaca spesso in tour con i Vanilla), e ancora "Welcome Back" simpatico pezzo aperto da pianoforte sul "California dreamin'" della band, e sulla scelta di essere musicisti, e ancora "Fake Season" post-hardcore dalle sfumature metalliche. Segue "6come6" la versione italiana di "Break It Out" e per finire "Goodbye" e "Waiting Patiently" rispettivamente le versioni in inglese di "Se Vuoi Andare Vai" e "Devastante" dal significato leggermente diverso. 16 tracce confezionate con stile.

Che dire? 3 anni di attesa sono valsi la pena, il disco si lascia ascoltare volentieri dall'inizio alla fine, belle atmosfere; gli arrangiamenti, i riff di chitarra, le melodie, la sezione ritmica, i cori e l'elettronica sparsa qua e là per i brani sono tutti curati all'inverosimile. I Vanilla Sky sono riusciti a tirare fuori dal pentolone delle loro diverse influenze qualcosa di nuovo e di fresco, mantenendo la loro identità "shut the fuck up" tipicamente pop-punk. Chiamiamolo emo, pop/rock alternativo, dato che il vero emo è morto con i Fugazi ed era molto diverso. Le 3 canzoni in italiano sono convincenti, ed è difficile non scadere nel banale quando si compone con la nostra lingua. E' migliorata la pronuncia inglese, il songwriting, pur rimanendo fedele ai canoni più "emo" è molto vario e migliorato rispetto alle "solite" storie finite male che caratterizzavano quasi totalmente il primo disco. Comunque vada, questa è quella buona musica orecchiabile che ti fa premere il tasto repeat sullo stereo. I Vanilla Sky si confermano una delle migliori rockband del paese, e non temono il confronto con i gruppi d'oltremanica e d'oltreoceano che sono riusciti a emulare. Un ottimo disco.

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