Essendo convinto che la cosiddetta “musica da film” non sia affatto musica di serie B, specie quando occupa posizioni di tale riguardo in lungometraggi di siffatto livello, mi accingo a recensire la colona sonora di Clockwork Orange (che, italianizzato, sarebbe Arancia Meccanica).
Il disco, così come il film, si apre con la famosa Title Music from A Clocwork Orange, che verrà ripresa, riarrangiata nello stile Beethoviano, nella terza traccia Theme from A Clockwork Orange (Beethoviana). Ed è proprio il geniale compositore tedesco che pervade gran parte del film e quindi della colonna sonora; i temi proposti al dire il vero sono pochi ma scelti con cura è adattati con maestria. Evidente su tutto troviamo la celeberrima Nona Sinfonia presente nella versione originale con il Secondo Movimento, e in una versione curiosamente rivisitata con il Quarto, ribattezzato inoltre March from A Clockwork Orange. Frammenti di questo componimento sono altresì presenti nelle denominate Suicide Scherzo e Ninth Simphony, Fourth Movement- Abriged. Fondamentale contributo è dato anche da Gioacchino Rossini che dona al soundtrack Thieving Magpie, brano che una volta ascoltato mi è entrato nella testa e non mi ha lasciato in meno di due giorni. Ma in particolare del compositore italiano vorrei ricordare Wlliam Tell Overture che, in una versione anomalmente accelerata, accompagna una delle scene più grottesche del lungometraggio.
Ultima, ma non meno importante, troviamo la famosissima Singin’ In The Rain, che Alex amava cantare in momenti alquanto particolari. Non c’è dubbio che l’elemento sonoro in questo film sia ben più che un semplice corredo alle immagini: cosa sarebbero infatti alcune scene memorabili (oltre ovviamente ai filmati forzatamente somministrati al buon Alex) senza alcuni altrettanto memorabili pezzi tratti da questa colonna sonora? Ma il maestro Kubrick non lascia niente al caso e, anche questa volta, non dimentica questo fondamentale aspetto.
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