Un incidente automobilistico, un motociclista gravemente ferito. Ed un uomo su una sedia a rotelle che assiste alla scena. Vorrebbe chiedere aiuto, chiamare un'ambulanza. La sua sedia a rotelle però non riesce ad entrare in una comune cabina telefonica, e la sua mano rimane tragicamente lontana dalla cornetta del telefono.
Non dimenticherò mai quando, da bambino, vidi questa pubblicità in televisione. Primo perché mi angosciava, secondo perché scoprii che quell'uomo era Pierangelo Bertoli. Un grande cantautore ed un uomo che non aveva remore a mettere la propria immagine di persona disabile a favore di chi "poteva" essere aiutato.
Lo rincontrai alle elementari, quando la mia insegnate ci fece "studiare" il testo di "Eppur Soffia", canzone sull'inquinamento e sulla grande forza della natura. E ancora da bambino, guardando il Festival di San Remo eccolo di nuovo lì, sul palco dell'Ariston insieme ai Tazenda, gruppo sardo meteora degli anni '90. E ciò mi legava ancora una volta lui, perché le mie origini sono sarde. Mi affezionai così a quest'uomo, una specie di zio burbero e dolcissimo, e lo ascoltavo sempre con commozione ogni Natale, nella sua canzone "Biglietto d'auguri", tratta da una cassetta del 1984 ripescata da chissà dove in occasione di ogni festività natalizia. L'ultima immagine che ho di lui è in mezzo allo stadio Delle Alpi di Torino, in occasione dei festeggiamenti per i 100 anni della Juventus. Ne aveva scritto l'inno, ed io, essendo juventino, non potevo che esserne fiero. Ma perché c'era lui, ancora una volta, più che per la squadra. Lo ricordo cantare davanti a migliaia di persone, piccolo piccolo in mezzo a fuochi d'artificio e alle urla dei tifosi, eppure grande, enorme, immenso, oltre quello stadio, oltre la televisione, nella vita.
Pierangelo ci ha lasciato 3 anni fa e quasi nessuno se ne ricorda più. Ora è uscito questo album tributo con molti ospiti e senza grandi schiamazzi, come sicuramente avrebbe preferito lui. Non compratelo. Comprate invece i suoi dischi, tutti, e ascoltateli. Seguite il suo esempio e mettetevi in gioco per aiutare chi ha bisogno, per fare quello che è giusto.
A me manca moltissimo. So che non incrocerà più la mia vita così inaspettatamente come si è divertito a fare per tanti anni, quando inciampavo in una sua canzone, in un suo sorriso, in una sua parola. E sapevo che prima o poi l'avrei incontrato di nuovo, ed ogni volta era come riconoscere un vecchio amico.
Questo è il mio omaggio a Pierangelo Bertoli. Magari qualcuno si ricorderà di lui, e scoprirà un bel ricordo.
"Eppure il vento soffia ancora.
spruzza l'acqua alle navi sulla prora
e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori li bacia e non li coglie"
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