Veloce segnalazione per codesto agevole musico-libello composito di trecento e rotte (sé lo trattate con emanuense cura comunque è meglio) papiree pagine, a cura della pia congrega [una ventina gli intervenuti in loco] musical-giornalistica di Blow Up, la quale nell'anno editorialensis 2003, si prese la briga di scientificamente affastellare in cotanto tomo "600 album fondamentali per comprendere l'evoluzione e la storia del rock e delle molte contaminazioni dalle quali ha attinto e a cui ha dato vita".

Per ammissione degli stessi Autori e nello specifico del Signor Stefano Isidoro Bianchi, direttore in pectore della medesima rivista, trattasi di "Una lettura possibile, certamente una delle tante possibili. Anche un esorcismo forse, su Noi stessi e su tutti i nostri fantasmi".

Suddiviso in altrettante schede (di fatto, recensioni: quattro per doppia paginae) si lascia avidamente divorare nel giro d'un pigro pomeridium d'autunno in virtù della stessa qualitativa sintesi posta in essere; il cronologico percorso viene sviscerato a partire dagli ultimi vagiti del penultimo secolo del millennio scorso (l'inafferrabile Erik Satie - "Piano Music 1887 1890") per giungere infine al termine del 2002 con il "Knife Play" degli sconnessi statunitensi XiuXiu.

Nella bramosa et diversificatamente plurisecolare musico-lettura ci si pùò o meno trovare in accordo sulla scelta determinata dall'Autore sulla specifica opera presa in esame; un caso per tutti: personalmente farei fatica à estrapolare "UN" miglior disco dalla multigrada/multiforme galassia partorita dal mefistofelico John Zorn negli ultimi vent'anni (nello specifico si snocciola l'inquietante "Kristallnacht"); il sacrificante criterio adottato è quello di porre in risalto un solo disco significativamente epocale per artista: và d'altronde preso atto che, per comprensibile necessità di sintesi, (forse) non si poteva agire diversamente.

Corredato da tutte le relative immagini di copertina, indicazione della recording label e (naturalmente) dall'anno di promulgazione dell'opera indi di conchiusivo indice alfabetico delle entità prese in esame si configura quale riccamente piacevole et confrontazionale, (spesso) erudente musico-compendio.

Ma non avevo detto "veloce"?

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