Ho freddo, sono stanco ed ho anche un gran mal di testa; ho da poco concluso la mia ora abbondante di analisi settimanale dall'amica psicologa. E quet'oggi è stato un viaggio a ritroso nel tempo ancor più drammatico; riuscendo a spingersi nei neri e profondi meandri della mia mente. Come mai era capitato in altre occasioni. Barbara mi ha preso per mano, mi ha sostenuto; mi ha urlato più volte "rimani li, ricorda e butta fuori tutto quello che vedi". Ho seguito alla lettera i suoi consigli e finalmente vedo la fine del tunnel, la luce, la speranza. Ho pensato immediatamente ad un disco degli Husker Du "New Day Rising"...La Musica, la mia Musica, la mia salvezza.

Mi avvio verso l'auto per rientrare a casa ed ho già pronto il cd che mi accompagnerà nei trenta minuti che ci vorranno per varcare la soglia della mia abitazione, sulle alture di Domodossola. E' sempre stato così: quando devo "esorcizzare" una situazione negativa soltanto il Metal più estremo e pesante ha questo sublime potere sulla mia contorta e complicata mente. Basta, ora parliamo del disco.

Una doppia raccolta dell'etichetta discografica americana "Relapse Records" che fece uscire codesta bomba ad orologeria nel Gennaio del 2001; per festeggiare in maniera brutale i dieci anni della propria fondazione avvenuta nel 1990 in Colorado. La label rappresenta la risposta a stelle e strisce allo strapotere europeo delle "nemiche" "Nuclear Blast" ed "Earache Records", le due etichette che hanno maggiormente contribuito alla diffusione del Death Metal ed in generale dell'estremismo sonoro sotto forma di metallo pesante.

Cinquantuno i brani presenti, per una quarantina di band impegnate; oltre due ore e mezza di crudo, violentissimo assalto. Ma ho già detto che non ho molto tempo, anche perchè "il traffico è lento nell'ora di punta" (Oh Lucio mio!): dovrò scegliere al massimo una decina di canzoni. Non ci sono dubbi, ho in mente la precisa scaletta che dovrò seguire. Ed allora si parte, dal primo cd.

Ho scelto gli Incantation e i sei abissali minuti di "Sempiternal Pandemonium"; death-doom penetrante, infestato che sembra provenire dagli inferi. Ma oggi il nero baratro non mi fa più paura e sorrido soddisfatto mentre quella voce growl spaventevole accompagna i miei primi chilometri, con una leggera pioggia che ha iniziato a cadere. Salto un brano ed arrivo ai Nasum ed alla brevissima sfuriata grindcore di "Old And Tired": i figli più legittimi dei Napalm Death, senza dubbio; ancora grindcore passando dalle parti degli inumani Agoraphobic Nosebleed con due pezzi consecutivi sparati in faccia a velocità fotonica. Talmente rapida la loro esecuzione, poche decine di secondi, che non ho nemmeno il tempo di rammentare i titoli!! Però il mal di testa inizia a dissolversi. E va bene così allora.

Ultima canzone del primo cd: Brutal Truth con "Pass Some Down". Un concentrato di tritolo che in due minuti ingloba l'hardcore di scuola newyorkese con il death vecchia maniera; folli e malati di mente (come mi ci ritrovo!).

Più o meno a metà strada; è tempo del secondo cd e proverò a darmi una calmata almeno in un paio di brani. Mi vengono in aiuto i Morgion, band purtroppo passata presto nel dimenticatoio, autori di un doom lento, lentissimo che ricorda da vicino i primi lavori di band molto più conosciute come Anathema e Paradise Lost. "Nightfall Infernal" è un viaggio spirituale che ben si addice al mio stato mentale di questa grigia mattinata; rimango dalle parti di suoni gothic-doom con gli Amorphis di "In The Beginning"; quando ancora spingevano sul loro lato più estremo, grazie alla voce growl che poi hanno quasi del tutto abbandonato nel proseguimento della lunga carriera.

Entro in Domodossola ed è tempo di iniziare la salita che in cinque minuti mi porterà all'agognata meta; ho tempo ancora per un solo brano. Non ho dubbi, visto che mi appresto a transitare vicino al cimitero della piccola Borgata dove risiedo. "House By The Cemetary" dei mostruosi Mortician; non si capisce una sola sillaba del cantato, con dei suoni cosi crudi e ribassati da risultare inascoltabili: ma che godimento, soprattutto oggi.

Sono stato perfetto nella scelta dei titoli e nella tempistica: parcheggio mentre i Mortician stanno concludendo la loro devastazione sonora. Il mal di testa è svanito e adesso non ho più freddo. Ho iniziato a salire i quaranta gradini in pietra, sono in cima; apro il cancello e la porta.

Eccomi, sono arrivato a casa; mi accoglie un avvolgente e familiare tepore. Sono felice.

A Barbara, prima di tutto un'amica.

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