Si fa un gran parlare, in Italia, della fruizione della musica live. O meglio, del problema della fruizione della musica live. C'è chi sostiene che i biglietti sono troppo cari, che mancano gli spazi adatti, che non c'è la cultura dei grandi festival tipo Glastonbury, o anche che pochi soliti monopolizzano l'attenzione facendo concerti-eventi e poi agli altri le briciole.

In linea di massima sono d'accordo con questi pensieri, per questo ben vengano queste iniziative in cui la musica è messa liberamente a disposizione di chi vuole godersi un pomeriggio e una serata diversi dal solito senza fare troppi sacrifici economici. Purtroppo, dopo essere stata a questo iperpubblicizzato 'Cornetto FreeMusic Festival' sto iniziando a ricredermi.
Avendo io stessa organizzato eventi più di una volta in passato (ovviamente non a questi livelli) e avendo ancora la possibilità di ascoltare le voci del "backstage", so benissimo la portata del lavoro che c'è dietro le quinte di questi show, il lavoro dei tecnici, degli assistenti, di chi materialmente mette tutto in piedi. L'unica stella del mio voto è solo per questa gente che, comunque, fa il suo lavoro. Il resto è ZERO.

Zero ai cervelli che hanno pensato la scaletta: che senso aveva accostare i Mattafix, i Negramaro e Sting ? Zero a chi ha scelto la location: ieri sera si sono toccati i 32 gradi in piazza, trovare un angolo in cui si respirasse era quasi impossibile, le ambulanze erano tutte lontane (ed erano pure poche secondo me) e la ventilazione azzerata non ha sicuramente aiutato. Inoltre, nessuno che si curasse di bagnare almeno le prime file con gli idranti, cosa che in genere ho visto fare in vari concerti (d'accordo non è obbligatorio, ma con quella temperatura è quasi un dovere). Zero alle strategie marketing: hanno triturato i maroni per 2 mesi con la pubblicità in tv, radio e giornali e hanno offerto uno spettacolo pietoso.
Zero alle scelte televisive: i due presentatori (che per decenza non nomino) sono stati una pena. Male assortiti, impacciati, inadeguati, fastidiosi. Zero alla regia: le immagini proiettate sui maxischermi a lato (che in teoria sono a beneficio di chi non è riuscito ad arrivare in prima fila) erano scandalose. Mi auguro almeno che quello che è andato in onda in tv sia stato più decente. Il mio zero più grande, però, è riservato ai geni del service audio. Tu non puoi mettere in piedi tutto quell'ambaradan e poi non fare in modo che la gente riesca a sentire. Non puoi, non ci sono cazzi che tengano.

A cominciare dai poverini Mattafix, che hanno cantato davanti a poche migliaia di persone rincoglionite dal caldo. Va bene, li fai cantare alle 7 del pomeriggio con ancora il sole alto, ma almeno alzagli il microfono. Cerca di non fare sentire il delay delle chitarre. Fai in modo che i jack siano tutti collegati. Ok che dopo aver sentito il cantante dal vivo forse era meglio così, ma... stesso discorso per i Negramaro.
A un certo punto hanno addirittura interrotto l'esibizione per non meglio identificati "problemi" sul palco. Uno stacco particolarmente lungo ha fatto si che almeno la voce di Sting si sia sentita un pò meglio, ma si era ben lontani dal livello dell'"accettabilità". Ultima perla: la metro non aveva previsto corse straordinarie a supporto dell'evento, per cui siamo stati costretti ad andare via dopo 4 canzoni del Pungiglione (e non avete idea che rabbia) per non rimanere bloccati lì.

Non commento le esibizioni degli artisti in sè (anche se il coro della gente in "Englishman in New York" o le atmosfere di "Shape of my heart" sono stati davvero da brividi), alla fine hanno fatto quello che hanno potuto (povero Giulianoooooo), ma la mia domanda è: perchè sbandierare tanto i concerti gratuiti con nomi altisonanti eccetera eccetera e poi fare tutto in questa maniera a dir poco approssimativa? Non nascondo che la mia delusione è stata tanta.
Come se chi non avesse voglia di spendere 40 euro per ascoltare un buon live fosse un reietto, uno scroccone che deve essere punito con spettacoli scadenti. Invito i DeBaseriani di Roma e Napoli a fare un salto alle rispettive tappe e raccontarle. Se solo quella di Milano è stata una merda sarò contenta per voi, ma se questo dovesse essere il trend generale, beh, sarò felice di astenermi in futuro da partecipazioni a simili kermesse.

Cornetto FreeMusic Festival.... scarso da non crederci.

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