Un po' di storia.

Gerard Damiano è un ex parrucchiere newyorkese per signora che da un po' di tempo, sotto consiglio del proprio commercialista, si è messo a girare film porno sotterranei per arrotondare i propri guadagni. Un bel giorno, durante la lavorazione di uno di questi cosiddetti "loop" destinati al circuito semiclandestino dei peepshow e alla vendita per corrispondenza a gradito uso di ristrette platee di erotomani monoplaudenti, si imbatte in due coniugi, tali Chuck Traynor e Linda Boreman, con la giovane sposina che si diletta nel lucidare il proprio esofago con l'attrezzo di piacere del prossimo suo. Le performances offerte dalla brava Linda sono notevoli e di grande impatto, tanto da convincere il novello regista a stravolgere i propri piani ed imbastirci sopra un film con tutti i crismi del caso. Raccimolati 25000 dollari, in gran parte provenienti da loschi traffici della mafia italo-americana della Grande Mela, Damiano (datosi lo pseudonimo di Jerry Gerard) ingaggia la Boreman tramutandole il nome in Linda Lovelace, relega il gelosissimo marito Chuck (gestore di topless-bar) al ruolo di factotum nella produzione e dopo una settimana passata tra Miami, Fort Lauderdale e New York il girato è pronto. Tempo altri cinque mesi e nel giugno 1972 debutta al World Theater di New York "Deep Throat".

Pietra miliare in quanto allo stesso tempo punto di arrivo e di partenza della giovane industria pornocinematografica, "Gola Profonda" diviene da subito film di culto di massa: torme incuriosite di famiglie più o meno borghesi affollano i cinema dove è in cartellone, celeberrimi personaggi pubblici fanno la fila al botteghino insieme alla gente comune e chi non si mischia al popolino (e ne ha facoltà) ne acquista una copia da proiettare privatamente a casa propria.
Fondamentalmente la pellicola di Damiano non ha fatto altro che arrivare al punto giusto nel momento giusto: la rivoluzione sessuale e un generale ripensamento della bigotta morale imperante che stava avvenendo su entrambe le sponde dell'Atlantico permisero ad un'esile trama, ventilata scherzosamente come storia vera con tanto di goffi rimandi al pensiero freudiano ed alle sue applicazioni terapeutiche, di divenire il reperto di un'epoca e raccogliere un successo planetario che ben pochi film hanno raggiunto (le cifre sono ballerine per via della distribuzione in mano essenzialmente alla mafia, ma si parla di incassi attorno ai 100 milioni di dollari che per alcuni arrivano tranquillamente a 600 con l'uscita in home video).

Dal punto di vista della scabrosità le scene sono sicuramente meno volgari di molte cose viste posteriormente ma anche anteriormente (sto parlando della scansione temporale, brutti zozzoni!) dalle scomodissime poltroncine rigorosamente in legno di un cinema a luci rosse. Ma il peculiare stile registico, il taglio goliardico-demenziale (degnissima di nota l'interpretazione di Harry Reems nel ruolo del dottor Young) e, non ultima, la scelta di mettere al centro della storia la donna si rivelarono vincenti. Infatti, in un'epoca in cui gli attori porno venivano pagati a "mungitura" (ehm...), Damiano sceglie la strada più impervia decidendo di mostrarci il tutto dal lato femmineo, ricorrendo alla tecnica del "jump cutting" per rappresentare l'irrappresentabile: l'orgasmo femminile. Rintocchi di campane, fuochi d'artificio e razzi in partenza si alternano in spezzoni alle scene hard della Lovelace rincarando la notevole dose di assurdo che permea tutta la pellicola e rendendola meno onanogena di quanto si potrebbe pensare, tra ambientazioni tipicamente settantiane, una ruspantissima ma godibile recitazione e la delirante funambolìa della strabiliante colonna sonora.

Ed è qui che volevo arrivare, se non mi fossi lasciato prendere la mano...
Le musiche che accompagnano le gesta della Lovelace e compagnia zufolante (i vinili delle quali erano originariamente venduti direttamente nelle sale cinematografiche come souvenir della lieta visione) hanno condiviso gran parte delle tribolazioni della pellicola. In primis il modus operandi, che era quello estemporaneo tipico del tempo per operazioni analoghe: registrazioni in un'unica sessione giornaliera e totale anonimato per i musicisti. In secundis la colonna sonora è andata incontro agli stessi problemi giudiziari del film. In un quadro investigativo comprendente accuse di oscenità che fecero rischiare il carcere all'attore Harry Reems (e portarono in un'aula di tribunale un po' tutto il cast) e le indagini sul sottobosco di interessi malavitosi che stavano dietro alla produzione, i master della colonna sonora vennero sequestrati dall'FBI andando in seguito infaustamente perduti. Non prima, però, che i vinili fossero dati alle stampe. Spariti ben presto dal mercato e ristampati una sola volta in quantità risibile, da pochissimi anni a questa parte è diponibile una ristampa su LP e CD (praticamente un rip di una vecchia copia vinilica anni settanta) contenente anche la soundtrack del sequel, o meglio: dell'unico ed originale tra gli innumerevoli sequel (o sedicenti tali) che negli anni ne hanno sfrutatto il nome e la fama, l'unico con gli stessi Linda Lovelace e Harry Reems come protagonisti, girato nel 1974 da Joseph Sarno.

Addentrandoci nell'ascolto o, meglio ancora, nell'ascolto abbinato alla visione della pellicola, possiamo notare come Damiano abbia montato il suo film conformandolo alla colonna sonora e come essa stessa abbia una sua particolarissima aderenza alle varie ambientazioni e situazioni narrative, costituendone un dissacrante ed insostituibile commento sonoro. Dissacrante perché toglie alle scene hard la dimensione dell'osceno: come non rimanere spiazzati di fronte ad una fellatio commentata da un charleston infarcito di effetti in stile musica circense, oppure ad un'allegra marcetta che ci distoglie dalla visione di una penetrazione ripresa con dovizia di particolari? E gli esempi potrebbero continuare a iosa: in questo pazzo tourbillon sonoro fatto di porno-funk, easy-listening, melodie catchy, psichedelia, scatenate jam-sessions, goliardiche trovate e chi più ne ha più ne metta (in tutti i sensi...), ritroviamo il famosissimo tema principale e l'apoteosi della visionarietà con una particolarissima versione del celeberrimo tema pubblicitario natalizio della Coca-Cola ("Pussy Cola") con il testo alterato alla bisogna ("I'd like to teach you all to screw..."). E' quest'ultima il sottofondo sonoro ad una scena in cui un paziente dell'infermiera Lovelace sta cercando la bevanda adatta da suggere da un calice molto particolare e, dopo esser rimasto insoddisfatto da una serie di vini d'annata, trova l'ideale nettare nella bevanda gassata americana più famosa al mondo, quasi a volerci ricordare l'ideale abbinamento gastronomico CocaCola-Patatina.

Va detto che l'intera compilation è in sostanza formata da veri e propri estratti dalla pellicola: interi spezzoni di film con i dialoghi più salienti ci restituiscono una sorta di versione audio dell'opera di Damiano, tanto che le singole tracce non hanno nemmeno veri e propri titoli ma solo citazioni di dialoghi o scene di cui sono commento sonoro. Unica eccezione il pezzo forte del lotto, il brano che da solo vale l'acquisto del disco: "Love is Strange" , cover di una hit anni cinquanta del duo r'n'b Mickey and Sylvia riarrangiata e stravolta al punto da diventare una funambolica jam-session psichedelica prettamente seventies che con i suoi otto minuti di improvvisati virtuosismi di basso, batteria, chitarra ed hammond dà il ritmo alle prestazioni di Linda e dell'amica Helen (Jenny nella versione italiana) alle prese con una pletora di partners in fila col numerino come al supermercato.

Degna di menzione è anche la ristampa contemporanea contenente, come già detto, anche la colonna sonora di "Gola Profonda parte seconda", questa invece rimasterizzata con tutti i crismi dai nastri originali. Certamente meno demenziale e più canonica della soundtrack che l'ha preceduta ma assolutamente meritevole con tutta la sua affascinante carica retro-lounge che pervade i padiglioni auricolari sin dalla prima traccia.
Incuriositi? Lo spero: forse non vi farà colmare quei "quattro centimetri che vi mancano alla felicità" ma vi farà passare un po' di piacevoli minuti... and deep throat to you all!

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