Terzo volume dedicato ai gruppi oscuri e non dell'era Funk è questo il migliore del lotto.

Questo lavoro di archeologia musicale simile a quello fatto da altre etichette sulla musica garage americana (Nuggets, Pebbles, Storm in the Garage ecc.) si fa apprezzare per le grandi esecuzioni contenute. Inutile soffermarsi sulle biografie dei vari gruppi presenti, infatti non li conosco tutti, ci dovrebbero essere libri ben documentati sulla miriade di gruppi funk del periodo.

Troviamo il funk-blues di BB King con tanto di tappeto di archi, classica tastiera elettrica funk e naturlamente la Lucille del grande chitarrista blues, il brano è "Chains and things". La vertiginosa ritmica wha wha stile Sly and The Family Stones e il basso che pompa nel brano "Jones'n" dei Soulsistics degno di una colonna sonora di un film Blaxploitation. Invece il brano "Nothin' But A Party (Part II)" dei Blenders si fa apprezzare per la batteria e un organo hammond assolutamente appropriato, un Prince ad esempio sarà sicuramente impazzito all'ascolto di questo 45 giri, vi si sentono anche echi di Funkadelic. Sul versante funky più melodico, diciamo tipo alcune cose alla Barry White, abbiamo "You're Welcome, Stop On By" di Vickie Anderson (Momie-O). Lee Doorsey invece ruba l'inizio dei rock & roll di Chuck Berry in "A Lover Was Born"

In "We Are The Chosen Few" dei Choose Few c'è un inzio molto bello di chitarra flange prima che entrino i fiati a dare un'a atmosfera più soul al brano, uno dei miei preferiti. C'è anche un pezzo dei Grand Funk Railroad chiaramente più giocato sul rock chitarristico del gruppo il pezzo di intitola "Nothing the same"

I brani per la maggior parte strumentali sono veramente tanti, in tutto abbiamo 22 brani, tutti belli, elettrizzanti. Consiglio a tutti questa compilation, una buona base per addentrarsi come sto iniziano io in un mondo fatto di strumentisti ritmici veramente bravi. Bassisti creativi e batteristi capaci di cambi di tempo eccezionali.

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