A dire il vero volevo scrivere una classifica. Però - sarò scarso io - mi pare che non si riusciva a farla come volevo.

Allora giù un bell'articolino. Di cosa parla? Del meglio e del peggio che ho mai visto nella rappresentazione di opere liriche.

Eh???

Ma come, non lo sai che ai frequentatori di questo sito la lirica non gli piace?

Non capiscono le parole. È terribile.

In ogni caso mica vi parlo di lirica (ma lo farò, è una minaccia...). Vi parlo di come la mettono in scena.

Che - se i cantanti di lirica sono tutti pazzi, i direttori d'orchestra peggio - quelli che fanno i registi d'opera se - per dire - Hannibal Lecter li incontra per strada cambia strada. Lui.

Il peggio:

  1. Prima scaligera, 2013. Traviata. Violetta ha appena finito di cantare 'Amami Alfredo, Addio'. Lasciando Alfredo. Che - come in tutta l'opera - non capisce un cazzo di quello che succede attorno a lui. Pazienza, è un tenore. Il tenore ha classicamente il ruolo del bello e scemo. E Alfredo ne è uno dei massimi esempi. C'è suo padre, il padre di Alfredo, che dopo avere speso un intero atto a convincere Violetta (detto per inciso quell'intero atto è qualcosa più che un capolavoro) ed esserci incredibilmente riuscito (il come non dico) deve adesso spiegare al cretino di suo figlio che sarebbe meglio piantarla di frequentare ragazzacce e tornare a casina. Ma lui - Alfredo - manco lo caga di striscio. Mille serpi gli si divorano il petto. E il padre gli continua a dire 'dai, torna a casa, si sta bene, è la Provenza, c'è o' mare, o' sole' queste cose qua. Lui non lo ascolta. Mille serpi gli divorano il petto. Bene, fine descrizione. Ve la immaginate questa scena? Prima scaligera 2013. Alfredo la canta mentre affetta zucchine. Voi credete che scherzo.
  2. Prima scaligera, 2012. Don Giovanni. L'aria della seduzione di Zerlina. Masetto è a terra. Don Giovanni lo ha riempito di botte. Ma Zerlina, che nonostante si lamenti alla fine gli vuole bene gli canta un'aria che definire esplicita è dire poco. L'aria (bellissima) dice all'incirca ce l'ho io una medicina, che il farmacista non ti può dare. Non dà disgusto, ti piacerà, eccetera, ci siamo capiti. E l'aria, al massimo della tensione erotica, finisce con Zerlina che dice ho un cuore che batte solo per te. E ancora: 'Sentilo battere, sentilo battere, toccami qua'. Capito? Prima scaligera, 2012. Masetto, a terra, con Zerlina a cavalcioni sopra di lui solleva il capo e le mette le mani... sul culo! Giuro!
  3. Otello ambientato in una nave da crociera. Perché?
  4. Boheme ambientata in un supermercato. PERCHÈ?

Due cose che non so se mettere nel meglio, nel peggio o nel non lo so.

  1. Otello, diretto da Abbado, Fuoco di gioia. Tre ragazze prendono un ragazzino di colore e lo seducono a dire poco. Scena quasi da film porno. Le tre ragazze sono davvero notevoli. Il dubbio è: ma tutto ciò cazzo c'entra con l'opera, con l'aria in questione? Beh, in ogni caso un bel vedere.
  2. Rigoletto diretto da Dario Argento, allo Sferisterio di Macerata. 1977. Non lo so se metterla da una parte o dall'altra. Perché non l'ho mai vista. Credo non l'abbia mai vista nessuno. Pare che dopo la prima prova lo abbiano cacciato via a calci nel sedere. Peccato.

 

Il meglio:

  1. Traviata, festival di Salisburgo, mi pare 2005. Netrebko Villazon. Ma una messa in scena semplicissima e intelligente. Una roba che ti riconcilia col mondo. Netrebko finalmente credibile come la più desiderata ragazza di Parigi. Villazon bravo nella parte del povero scemo. E tutto bianco intorno. Con solo un orologio in scena. Il tempo. Capolavoro assoluto. Se non vi piace la lirica, se così pensate, procuratevela. Mi ringrazierete, oh, se mi ringrazierete.
  2. Non è un'opera, è un film. Bellissimo. Le ali della libertà. Una scena. Il protagonista, carcerato, sta ottenendo un po' di privilegi, perché da buon contabile sta aiutando il direttore a fare soldi. Uno di questi privilegi è che gli arrivano dei dischi, per la biblioteca del carcere. E lui - è nell'ufficio del direttore, da solo - si trova per le mani le Nozze. E gli viene l'idea pazza. Lo spara a tutto volume, nei microfoni, negli altoparlanti del carcere. E tutti si fermano. Ad ascoltare. E la voce narrante dice: 'non ho mai saputo cosa si dicessero quelle due donne. Ma non era importante, ho sempre pensato che quello che si dicevano era troppo bello per essere detto a parole'. Oscar. Minimo.
  3. Terzo ma primo posto assoluto. MARIO DEL MONACO e TITO GOBBI. Tokyo, 54 mi pare. Otello, è ovvio. In ginocchio uno a fianco all'altro, ti cantano 'Sì pel ciel marmoreo giuro'. Avevo detto che avrei parlato delle scenografie. Qui la scenografia è zero. Primo in classifica lo stesso. Non è che se ti capita davanti - per dire - Sharon Stone tu dici ah, però ha un brutto orologio... Ci siamo capiti?

 

Ps: lo so che questa recensione non vi piacerà, ma imparerete...

 

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