Dunque, dopo aver goduto dell'omogeneo e gustosissimo intruglio a base di ettolitri di sangue e svariate citazioni, che è Kill Bill vol. 1, con pari gusto ho preso e riascoltato la sua "colonna" sonora. E in questi pigri giorni autunnali ha rappresentato un divertente diversivo per la sua originalità, ricchezza di spunti e curiosità. Infatti, alla stregua dei suoi film, le "colonne" sonore di Tarantino hanno il dono di essere estremamente variegate. Facciamo qualche esempio. In questo caso una delle citazioni più evidenti è Morricone. "The Grand Duel" di Luis Bacalov sembra, infatti, rubata da un spaghetti western di Sergio Leone. Ma sappiamo che il substrato da cui attinge questo regista, cinefilo e musicofilo, è composto non solo dal grande cinema epico, ma anche dai cosìdetti b-movies. Così "Ironside" di Quincy Jones e "Run Fay Run" di Isaac Hayes forniscono un ambientazione simile ad un telefilm poliziesco degli anni '70 (tipo "Starsky & Hutch" per intenderci). Fra i motivi più conosciuti è da citare "Bang Bang (My Baby Shut Me Down)". Resa celebre in Italia dall'Equipe 84, è interpretata in questo caso da Nancy Sinatra. Ma c'è anche una versione di "Don't Let Me Be Misunderstood" degli Santa Esmeralda. Lunghissima, pure troppo. Dopo 8 minuti fa scattare anche i più sopiti istinti omicidi. I brani originali sono interpretati da RZA, che sui samurai (uno dei temi del film) si era già fatto le ossa con "Ghost Dog" di Jim Jarmusch. Fra un brano e l'altro, di tanto in tanto, c'è un dialogo del film e devo dire che non stona affatto nell'insieme.
Comunque il disco non può dirsi di memorabile bellezza. E di certo non riuscirà a trascendere e ad emanciparsi dalle immagini. Quindi, non è indispensabile inserirlo nella propria cdteca, a meno che non siate maledettamente innamorati di questo folle e geniale regista statunitense. In tal caso sarà come possedere un disco registrato da un vostro amico.
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