Non fa differenza il motivo del perché si muore o di che cosa si muore, se si è cercata la morte oppure e arrivata da sola, sempre di morte si parla e quindi si deve indubbiamente portare rispetto senza dover sempre tirare a delle conclusioni magari inopportune, bisogna cercare di capire che tutto è possibile nella vita e giudicare l'in giudicabile è sintomo di piccolezza e irrazionalità, cosa saggia e positiva invece sarebbe quella di avere un'apertura visiva e mentale a 360°.
L'AIDS non guarda in faccia a nessuno, non fa distinzioni di sesso, di razza, di circostanze, di ricchezza o di povertà, oppure se l'hai sfidata o se è stata una brutta e inaspettata sorpresa.
'Philadelphia' vince un Oscar per la straordinaria interpretazione drammatica di Tom Hanks.
Andrew Beckett (Hanks) giovane e brillante avvocato viene licenziato dallo studio legale dove lavora con una scusa futile cioè di inadempienza professionale. Hanks non convinto si accorgerà che la motivazione sarà nell'appurare di aver contratto l'Aids in un rapporto occasionale, quindi di essere al centro di una discriminazione più totale, lotterà fino alla fine, assumerà un avvocato di colore Joe Miller (Washington) all'inizio un po' titubante ma che poi accetterà per ridare dignità al suo cliente e....
e un Oscar per la migliore canzone originale: Bruce Springsteen "Streets Of Philadelphia" e dieci tracce, tutte calzanti al tema principale del film.
"Streets Of Philadelphia" Bruce Springsteen - traccia dal connubio tra forza e fragilità, tra speranza e rassegnazione, la voce di Bruce accompagna l'uomo lungo un percorso tortuoso dove si esige fortemente l'evasione dal dolore fisico che sta consumando il corpo e l'anima - "Lovetown" Peter Gabriel tanto soft condito dall'impeccabile ritmo vocale, calibrato, centrato e saturo di sfumature del grande Peter - "It's In Your Eyes" - Pauletta Washington (Walker & Waymon) una voce così angelica e piena di vita, quella vita che a breve verrà a mancare, ma che gli darà la possibilità di poter sognare ancora un "futuro" senza dolore e malattia - "Ibo Lele (Dreams Come True)" Ram (Morse) - uno squarcio di ritmo caraibico e galvanizzate quasi a voler sfidare la imperturbabile Signora Morte - "Please Send Me Someone To Love" Sade (Mayfield) fantastica voce ammaliatrice di sensualità e carismatica personalità penetrante, un legame indissolubile tra la sua voce, il piano, la tromba e la chitarra - "Have you Ever Seen The Rain?" Spin Doctors (Fogerty) la carica giusta per affrontare un'altra giornata all'insegna della forza per continuare a lottare per se stessi e contro la malattia - "I don't Wanna Talk About It" Indigo Girls (Whitten) e su queste note la vita scivolerà sulle pagine di un diario personale dove a metà strada si chiederà il perchè di un destino così inaccettabile e allora con un gesto lento chiuderà questo diario ponendo la sua mano sopra, come se potesse contenere le cose più belle che ha potuto vivere in pieno - "La Mamma Morta" - From The Opera Andrea Chenier - Maria Callas (Giordano) già la scena del film dice tutto dove Andrew canta parole di amore e di morte di questa opera struggente girando per la stanza con il flebo in mano ed è categoricamente impossibile non piangere, divina Callas - "Philadelphia" Neil Young le note del piano come grandi scalini bianchi lo stanno accompagnando in paradiso - "Precedent" Howard Shore brano musicale di violini e arpa annunciano la vittoria e la liberazione da tutto ciò che di marcio circonda il mondo e dove può capitare che anche il più debole può vincere sul più forte.
Andrew non vincerà sulla morte ma riuscirà a vincere sui vivi.
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