La saga "Pulp Fusion", edita dall'etichetta Harmless, fin dal primo capitolo "Funky-Jazz ClassicS", datato 1997, celebra i magnifici anni '70, gli anni della Blaxploitation, del grande Funk, di Pam Grier e Curtis Mayfield, gli anni di una corrente artistica, musicale e cinematografica diffusasi ben presto in ogni dove.
"Revenge Of The Ghetto Grooves", pubblicata nel 1999, è la terza compilation della serie, e forse la più riuscita ed esauriente. In 12 tracce per un'ora circa di musica vengono ben sintetizzate le mitiche atmosfere di quegli anni straordinari, tra momenti più colti e raffinati ed altri più "groovie" e danzerecci.
Si inserisce il CD nello stereo, è subito ci si lascia rapire da "Joyous" di Pleasure, 6 minuti incredibili tra bassi pulsanti, chitarrine wawa e coretti ultra '70'S. Da brivido. Si prosegue con Dennis Coffey e il suo "Theme From Belt Jones", tratto dalla colonna sonora dell'omonimo di film di Richard Clouse, di cui è protagonista il grande Jim Kelly, ritratto in copertina: 3 minuti di ritmice percussive, maestose orchestrazioni e puro stile. Ike e Tina Turner incantano con le spoken-words di "Bold Soul Sister", in "Slick Eddie" primeggia il sassofono di Sonny Stitt in un mare di congas, con l'immancabile Fender Rhodes a fare da sfondo. Magico. Joe Thomas e il suo fidato flauto deliziano l'ascoltatore in "Thank You", accompagnati da ritmiche sostenute ed insistenti, con "Africana" dei Propositions si tocca uno dei punti più alti della raccolta, complici i seducenti groove di organo Hammond, mentre "Haw Right-Now" di Patrice RusheN e "Like A Thief In The Night" di Michael Longo (campionata anche dal buon Neffa in "Tutto Il Resto E' Nella Mente") sono due tra i brani più Jazz e raffinati dell'intera scaletta. A seguire Azymuth e le atmosfere atipiche di "Dear Limmertz" e la ballabilissima "The Blackbyrds Theme" dei Blackbyrds, tutta Moog e fiati funkettoni. Chiudono questo scrigno di tesori assoluti la suggestiva "Darkest Light" della Lafayette Afro-Rock Band e la conclusiva "Magnetic Feel" di Jack McDuff, che con il suo uso e abuso di sintetizzatori sembra quasi ricordare il Les McCann dei tempi migliori.
Se nemmeno questo dovesse bastarvi aggiungete un artwork curatissimo e dettagliato, con cronologia e descrizione dei vari brani, incartate il tutto e portate a casa. Insomma, ancora una volta la Harmless Records fa centro, regalandoci una compilation magnifica che, a differenza di tutte le altre che occupano ingombrantemente i nostri scaffali, si impone per quantità e, soprattutto, qualità del materiale selezionato. Da avere a tutti i costi. GET DOWN WITH THE FUNKY GROOVE!
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