Chi diavolo erano i Talulah Gosh? E gli I, Ludicrous? E Mary You Lord? Mai sentito parlare di Monochrome Set?

Questi e altri nomi sono stati messi insieme dalla Rough Trade in una compilation chiamata "Indiepop Vol.1". Il compito del recensore a questo punto si fa difficile. Deve rispondere a diverse, impegnative domande:

Che cos'è l'indiepop?
Canzoni brevi, semplici strutturalmente, poco prodotte, incise per case discografiche indipendenti con una forte attitudine anti-macho (alcuni lo chiamano twee o fey pop e il tasso di femminilità è più alto che nella media ma senza politicizzazione) ed una predilezione per il mondo interiore. Non manca spesso una buona dose di (auto)ironia. Musicalmente è evidente il debito verso gli anni sessanta (l'epoca della scoperta della potenza evocativa della canzone pop nella sua pura forma, l'epoca dell'entusiasmo per il semplice. Pochi accordi e la capacità di evocare mondi e melodie indelebili). Tuttavia bisogna citare anche gli anni settanta come influenza: l'etica DIY del punk, l'amore quindi per il sottobosco, le produzioni casalinghe, una certa salutare rozzezza nell'approccio.
Canzone '60 + DIY punk = indiepop? Sì, uno schematismo che potrebbe funzionare.

Qual è la sua storia?
Storicamente il fenomeno nasce nel periodo post-punk, fomentato dall'attitudine intraprendente di uomini straordinari come Geoff Travis fondatore della Rough Trade o Alan McGee patron della Creation. Molti gruppi qui inclusi uscirono per una piccola etichetta chiamata Sarah Records. L'indiepop raggiunge il suo apice negli anni Ottanta (la celebre cassetta C-86 diffusa dall'NME ne rappresentò una sorta di manifesto e apice) per poi declinare ma mai morire. Giustamente allora la compilation include gruppi di epoche e sonorità diverse: si va dal protopunk dei Monochrome Set (l'omonima Monochrome Set,1979) al noise dei The Jesus And Mary Chain (qui con You Trip Me Up) fino alle sonorità "Belle And Sebastian" dei Camera Obscura (Eighties Fan pezzo del 2004).

Qual è il valore di questo disco?
Immenso. Trattasi del recupero di gemme ormai perdute, canzoni da amare in maniera ossessiva. Canzoni come le esilaranti Preposterous Tales di I, Ludicrous (in cui si prende in giro un tal Ken MacKenzie, quello insomma che conoscete anche voi, sì quello che vi racconta che una volta ha fatto la doccia "with 2 american girls, well ...at the same time!" ...esatto: preposterous tales: storie assurde del cazzaro di turno), o I Know Someone Who Knows Someone Who Knows Alan McGee Quite Well di Pooh Sticks.
Ma poi ci si commuove al giro di basso di Sorry To Embarass You, ci si esalta con Talulah Gosh (l'omonima Talulah Gosh) e Spinning And Scratching" di Love Is All (band svedese nuovissima) e tutte le altre. Si perché le gemme sono veramente tante ed è impossibile citarle tutte.

Che aggiungere? Ah, il packaging è bellissimo: doppio cd con tantissime note e la storia dell'indiepop. E' una chicca unica.
Se amate l'indiepop, se amate l'Inghilterra, le produzioni pop minori (solo come budget però) che aspettate ad ordinare la vostra copia?

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