"So Young But So Cold" è il titolo di un pezzo dei Kas Product e di una interessante compilation sulla primissima Elettronica francese (78-81 circa), uscita per la Tigersushi rec nel 2004. Questa è una di quelle compilation che non solo ha il merito di far conoscere artisti sepolti dal tempo, e di far quindi riemergere alcune "perle nascoste", ma ha la non comune capacità di far riaffiorare un mondo intero, di farne percepire sapori, colori, rumori di sottofondo. Non si trattava di una vera e propria scena organica, quella francese, ma piuttosto di un gruppo di artisti che provenivano dagli ambienti più disparati, ma accumunati dalla bizzarra scelta di sostiture un sintetizzatore ai tradizionali chitarra-basso-batteria, seguendo le orme dei Suicide, Throbbling Gristle, Kraftwerk, Cabaret Voltaire. I giornalisti li chiamavano tutti quanti "jeunes gents modernes". O ancora, usavano termini come Afterpunk, Electrofuturisme, Novo, Synth Sci-Fi... Visioni moderne di un mondo forzatamente moderno, iconoclasta, anticonformista.

Tra le varie tracce troviamo nomi storici del Synth Pop some i Mathematiques Modernes ("Disco Rough"), alcuni gioiellini Pop come "Polaroid Roman Photo" dei Ruth, "Synchro" di Charles de Goal (bassista dei Coma), la minimalista "Suis-je Normale" di Nini Raviolette. Decisamente conturbanti e perturbanti le due tracce degli (Hypotetical) Profets, "Person To Person" (testo geniale!) e "Wallenberg", prodotte da Karel Beer e Bernard Szajner; quest'ultimo, ingegnere del suono che costruiva da sè le proprie macchine, è l'autore di "Some Deaths Are Forever", considerato un album di Elettronica estremamente influente. Spiccano poi i Kas Product, con il magnifico pezzo Synth Punk che dà il titolo alla raccolta, e "Mae" degli Artefacts, ottima traccia Wave-Dance in anticipo di un decennio sui tempi. Completano le danze i Metal Boys (progetto collaterale dei Metal Urbain, band che aveva già nel suo organico il tanto temuto sintetizzatore) e Tim Blake, membro dei Gong, con "Hawkwind", un pezzo già dal sapore Trance. L'incipit della seconda traccia, "Euroman" di JJ Burnel (membro degli Stranglers) recita "Je suis descendant de Charle Magne/Je suis descendant de Cromwell/Je suis descendant de Bonaparte/Je suis descendant d' Adolf Hitler/ Je suis ton Eurohomme".

Provocazioni da poco e magari cadute a vuoto, ma si percepisce ad ogni canzone la volontà ferrea di rompere con il passato, di fare qualcosa di mai visto nè udito, qualcosa di terribilemente nuovo. Anche se il disco è zeppo di ingenuità, per lo meno ALLORA c'era chi provava a dire la cosa non detta. Questa è la polaroid di un'epoca che sembra mille anni fa.

Elenco e tracce

01   Suis-je normale (04:03)

02   Euroman (03:29)

03   Polaroïd/Roman/Photo (05:02)

04   Disco Rough (Ivan Smagghe edit) (03:59)

05   Carnival (01:45)

06   Person to Person (06:08)

07   Wallenberg (06:18)

08   So Young but So Cold (03:00)

09   Synchro (04:00)

10   M.A.E. (03:18)

11   Switch on Bach (03:08)

12   Triangle (03:29)

13   Lighthouse (06:46)

14   The Force, Part I (03:26)

15   Welcome (to Deathrow) (06:13)

16   Iceland (09:38)

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