N'è passato di tempo dal momento in cui Alan preparava la sua colazione psichedelica al caldo del cuore atomico della mamma. E quante generazioni hanno immaginato di strascicare le pantofole sul pavimento percorrendo quell'interminabile tragitto di pochi metri che separa la camera da letto dalla cucina? Anche Stefan Koglek è alla ricerca dei corn flakes già dalle prime incerte note di chitarra di "Milford T. and mr Thirbys psychedelic breakfast".  Latte, che è quello di colore bianco e cioccolato, che è una cosa dolce. Roba da farti cariare tutti i denti e non molta gente è contenta di andare dal dentista, sussurra Kalinka AKA Milford T. Le chitarre fluiscono indolenti sul tappeto ritmico per tredici minuti di echi tastieristici doorsiani strafatti e fumo di peiote arrosto.

 Restare rinchiusi ad improvvisare all'Istituto di Ricerca dei Rumori (eheheh) mentre fuori ad Hannover la tempesta di neve infuria per tutto il weekend porta a questi risultati...la lunga suite sfocia in una jam mentre il propellente va esaurendosi per un finale in discesa a motore spento. Cosa occorre per ricominciare? Magari un cocktail micidiale di marocco-libanese-pachistano. Perché gli svariati musicisti provenienti da gruppi crucchi come Colour Haze, Mandra Gora Lightshow Society, Velvetone, Psychedelic Avengers, Matmosphere e qualche cane sciolto come il fricchettone Norbert Schwefel, funzionano solo con combustibili del genere. Del resto una ballata languidamente acida come " Roll a stoner to stone a roller and howl to the moon" non ha bisogno di anni di preparazione per venire su spontanea come quei funghetti allucinogeni che sublimano la loro effimera esistenza in una notte di plenilunio solo per essere colti dall'uomo giusto al momento giusto nel posto giusto.

 La cadenza sabbatiana di "Spacedienst - dedicated to the shiny gnomes" ci porta per venti minuti a spasso su una navicella psichedelica per le galassie popolate dai santoni teutonici dello space rock proprio nell'atmosfera rarefatta della third stone from the sun, dove i vortici generati da tempeste elettromagnetiche trascinano nell'iperspazio fungoide senza la nozione del tempo.

 Altrimenti questi tedeschi stonati vi prenderanno per mano lungo i trenta minuti di "A lifesize swamp"e vi condurranno attraverso ritmi tribali e wah wah distorti che chiedono solo di rimpicciolirvi per una vita a misura di palude, giusto per diventare così piccini da entrare nel mondo psichedelico dei sublimati. E' quello i cui confini partono dal sole delle praterie americane dei Quicksilver Messenger Service passando per i miasmi delle paludi britanniche governate da Bevis Frond per arrivare fino all'anidride carbonica delle periferie germaniche.

 E' lo stesso identico happy trail che quell'agenzia di "viaggi" ha in catalogo da quarant'anni. Stavolta il biglietto è gratis, niente trucchi: basta collegarsi a www.swamp-room.de e cliccare free download per approfittare dell'offerta last minute a costo zero.

  Il rischio sta nel non voler tornare più indietro.

 

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