"The Last Emperor" si aggiudicherà nove premi Oscar per fotografia, montaggio, sceneggiatura, costumi, sceneggiatura non originale, miglior film, miglior regia Bernardo Bertolucci, miglior sonoro, e migliore colonna sonora affidata a Ryuichi Sakamoto in collaborazione con David Byrne e la partecipazione di Cong Su. Ryuichi laureato in composizione con titolo conseguito sullo studio della musica elettronica ed etnica, compositore, musicista, produttore e attore, uomo di grande raffinatezza e geneticamente definibile tramutarore di suono da soggettivo a oggettivo, geniale ricercatore di originalità inconfondibile tra orchestra e sperimentazione di stili tecnologici ad espressione musicale, divulgatore di tradizione orientale consacrata nell'occidente attraverso la word music, il suo migliore amico? David Sylvian, il suo compositore preferito? Ennio Morricone, il suo regista preferito? Bernardo Bertolucci.

La vita travagliata di Pu Yi, nonché l'ultimo imperatore della Cina costretto a rimanere nella città proibita per obbligo dei repubblicani di Su Yat-Sen, poi mandato in esilio con la figura di amante del dolce sesso, poi trasformato in fantoccio nelle mani degli occupanti giapponesi, diventato prigioniero dei sovietici con l'accusa di collaborazionismo, infine tornato in Cina verrà sottoposto ad un lungo periodo di "rieducazione", questo è l'epilogo della sua vita tristemente malinconica come il quadro della sua esistenza. Nato Imperatore, vivrà come oggetto di scambio e alla fine morirà solo.

Ci eclissiamo in diciotto tracce di una meticolosità di assemblaggio, dalla n. 1 alla 9 a firma Sakamoto, dalla 10 alla 14 a firma di un divulgatore di sperimentazione David Byrne, la 15 a firma Cong Su e le restanti 16-17-18 da gruppi orchestrali globali, in tutti i brani padroneggiano le esclusive presenze di strumenti tradizionali cinesi.

"First Coronation" una fiaba d'oltre oriente annuncia l'impetuoso Colossal con tanto di trombe, arpa e gong, l'orchestra è impeccabile - "Open The Door" le smorfie dei violini e violoncelli che marciano a ritmo incalzante verso l'inebriante giardino fiorito dove corteggiatori osservano le danze sinuose di fanciulle riservate - "Where Is Armo?" l'odore del passato, la pacacità del presente e la futura saggezza di un popolo eletto - "Picking Up Brides" echi lontani che ritornano a raccontare di sé sulle corde di un mandolino stiracchiato - "The Last Emperor (Theme Variation I)" echi che rimbombano in lunghe distese di vallate che richiamano lo sguardo al passato - "Rain (I Want A Divorce)" inquietudine e un tuffo nell'occidente, ancora violini e violoncelli che danzano alla ricerca di una fuga leggiadra pattinando su un lago ghiacciato -"The Baby (Was Born Dead)" - piano, arpa e violoncelli padroneggiano in una passeggiata dove il vento caldo della tristezza, soffoca il respiro - "The Last Emperor (Theme Variation II)" - l'Imperatore osserva dalla sua finestra la luce di un sole amorevole intuendo che questa felicità non durerà in eterno - "The Last Emperor (Theme)" l'ultimo Imperatore vale in questo momento nell'essere se stesso per gli altri ma sapendo un domani di non poterlo più essere per nessuno - "Main Title Theme (The Last Emperor)" gli strumenti orchestrali svolazzano come farfalle delicate e spaventate tra un fiore e l'altro mentre sciami di api abbandonano i loro alveari ricchi di dolce nettare d'oro - "Picking A Bride" - l'ape regina deve difendere il suo territorio e l'Imperatore la sua terra, la forza della sopravvivenza per una dolce causa - "Bed" - tamburi, tamburelli, violini e xilofono percorrono sorridendo i vicoli più stretti di un villaggio che odora di riservata vergogna che si nasconde in sottofondi di innocenti risatine - "Wind, Rain And Water" l'oriente prende per mano l'occidente attraverso la perfetta amalgamazione degli strumenti - "Paper Emperor" un sìbilo, un fruscio, note leggere camminano in punta di piedi e si inchinano per una devozione incalcolata, mentre il contrabbasso rognoso si lamenta con smorfie in mezzo a tanta finezza - "Lunch" fisarmonica e violoncelli trillano in una traccia allegra che ricompone le miscelazioni di oriente con occidente - "Red Guard" strepitoso clarinetto e profondo trombone in una marcia funebre, aprono la strada all'annuncio di imponenti trombe - "The Emperor's Waltz" - uno straziante clarinetto fatica a destreggiarsi in una Cina spavenata e dai campanellini che richiamano echi lontani su corde di mandolini invaghiti dai flauti "The Red Guard Dance" ma ritorna l'allegra fisarmonica occidentale che storpia l'ambiente circostante e come viene, anche se ne và senza fare tanto rumore.

Quindi elogi a Sakamoto e Byrne per la straordinaria capacità di accompagnare il sonoro al visivo con innata purezza naturale di espressione reale e condivisibile che si definisce in una sola parola: Arte.

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