Rilettura di uno, se non il migliore, album degli anni 80: 'The Queen Is Dead' della più gloriosa band di Manchester: The Smiths! Questo "tributo" è una lodevole iniziativa del mensile di Rock, piu`o meno alternativo, "Les Inrockuptibles" (mai li ringrazieremo abbastanza!!).

Il cd in questione esce nel 1996: gran titolo/parodia, copertina spudoratamente Smiths, e stesso Running Order. Si parte quindi con una rilettura da parte dei The Boo Radleys della Title Track, che lascia chi, come il sottoscritto, ha amato alla follia The Smiths, piuttosto disorientato: musicalmente non ha nulla a che spartire con l'originale, non che una cover debba essere per forza pari pari all'originale, ma qui si esagera. Segue Frankly, Mr. Shankly, ripresa da The High Llamas, perlomeno stavolta una parvenza di similitudine, buon English Pop (English, bada bene, non Brit), proseguono The Trash Can Sinatras con la stupenda I Know It's Over: tanto era bella e struggente su 'The Queen Is Dead', anche su 'The Smiths Is Dead' il risultato non cambia. Ci s'imbatte in seguito in due grandi canzoni di quell'album: la prima è Never Had No One Ever da parte del buon Billy Bragg, che la fa nell' unico modo a lui congeniale, e cioé… alla Billy Bragg!

A questo punto, sul vinile, arrivava l'ultimo pezzo: la splendida Cemetry Gates suonata in maniera un po' troppo "scolastica". A questo punto, come nell'86, l'apoteosi: Bigmouth Strikes Again! questo prezioso gioiellino indie pop rock, che fece gridare piu`d'uno al miracolo, anche qui è strepitosa! Affidata alle sapienti mani dei Placebo, finisce per essere ancora la migliore del lotto, una Bigmouth quasi punk, con parecchi effetti, una versione semplicemente deflagrante, che al buon Morrissey sarà piaciuta di certo. Purtroppo segue un autentico stupro nei confronti di The Boy With The Thorn In His Side, si tratta di una versione assolutamente vacua ed inutile, a firma Bis; ma sorvoliamo… subito dopo si è confrontati col rifacimento di Vicar In A Tutu da parte dei… Therapy? una versione forse un po' hard rock, ma che nulla toglie, e nulla aggiunge all'originale. Bella invece, come è sempre stata, There Is A Light That Never Goes Out in mano a The Divine Comedy, bravi davvero. E grandiosi i Supergrass nel riprendere Some Girls Are Bigger Than Others: conservano lo splendido giro armonico della chitarra di Johnny Marr, chitarrista degli Smiths, e lo accellerano alla loro maniera: fantastica!

In fin dei conti, un disco che non fa certo per chi non ha amato e/o conosciuto The Smiths; indispensabile per ogni vero fan di Morrissey & co., anche se i veri punti davvero all'altezza risultano non piu`di tre.

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