IL MONDO CHE VORREI - VASCO ROSSI

Le recensioni dovrebbero farle sia i fan che i critici. Non ho mai idolatrato Vasco Rossi, ma mi sento comunque in dovere di esprimere un giudizio su una rock(?!)star di casa nostra.

In particolare voglio prendere in esame il suo ultimo album, tanto uno vale l'altro...

Come ci ha abituato, ogni volta che esce qualcosa di suo, è sempre record di vendite in Italia, con i soliti affezionati che corrono a destra e a manca in cerca di questo nuovo ''lavoro''. ''Il mondo che vorrei'' è la solita solfa del Blasco, ormai in declino da molti anni a questa parte: non si può non sottolinearlo. Sono finiti i tempi in cui la creativita la faceva da padrone, penso per esempio a grandi canzoni come ''Liberi...Liberi'' o a ''Vivere'', che lo hanno lanciato verso una rosea e proficua carriera.

Neanche quello era vero rock, ci mancherebbe, ma almeno erano canzoni sentite, scritte con una mano sulla penna e una sul cuore, anche se è bene sottolineare l'importanza che ha avuto il suo amico Massimo Riva nella sua ascesa. Non è un caso che dopo la morte di questi, Vasco è morto artisticamente.

Questo album viene lanciato dall'omonima title track, che a primo ascolto sembra carina, ma nulla più. Dopo due ascolti, l'atmosfera pare avere quel non so che di tedioso, ripetitivo, inutile. La sensazione è che il Nostro poteva sforzarsi maggiormente. Le speranze di novità vengono smorzate dal secondo singolo, tale ''Gioca con me''. Solita melodia gusto pop, a lui poco consono, con le solite volgarità sia nel video che nel testo. Almeno fosse originale...

Perdono la mia ignoranza sul terzo singolo, non me lo ricordo proprio, ma non è colpa mia, se fosse stata una grande canzone probabilmente me la sarei ricordata, non credete? ''Colpa del whisky'' è personalmente la track che preferisco (vista anche la gamma di scelta ridotta): mi ha catturato il titolo e il suo ritornello strimpellato e scritto probabilmente alla velocità della luce.

Dopo avere analizzato brevemente le maestosità di questo grande ''capolavoro", non mi resta che attendere con ansia il suo nuovo album, in uscita chissà quando, per potere cosi evidenziare definitivamente il declino di Vasco Rossi. Un mito, che mito in realtà non lo è mai stato.

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