Inizio col precisare che intendo recensire quest'album con il semplice scopo di descrivere ciò che ho ascoltato indipendentemente dal fatto che Vasco mi piaccia o meno.

Se ciò che sto per dire potrebbe servire nel tentativo di calmare i cosiddetti "professionisti" musicali allora volevo dire che a mio modesto avviso l'italiano medio non è un fenomeno da baracconi ma è la malattia di certe menti "superiori" che odiano coloro che non sono esperti in qualcosa ma solamente sognatori suggestionabili e comunque tranquilli così. Ecco secondo me Vasco Rossi è un bravo "suggestionatore musicale" che punta dritto verso il cuore dell'italiano medio che comunque sta bene così ed è felice di sognare...e magari ballare insieme ad altre migliaia di persone dentro un stadio...

Ma incominciamo con la recensione dell'ultimo disco dell'autore Emiliano... "Il mondo che vorrei" nell'insieme è un disco Rock con qualche accenno al Pop... utile mix per il risultato finale che poi sarebbe la popolarità dei pezzi... e la maggiore affluenza di bordello negli stadi.                                                                                           

"Il mondo che vorrei"
canzone che da il nome all'intero album e che si propone anche come primo singolo in rotazione radiofonica, in questa song rivivono tutte le caratteristiche del cantante, ovvero una scrittura chiara, semplice e rapida che viene elevata da una musicalità crescente capace di riqualificare i bisogni che lo scrittore descrive in frasi come "non si può sorvolare le montagne...qui si può solo perdere...e alla fine non si perde neanche più..." Il tutto fortemente rinvigorito dal solo di chitarra finale che richiama le atmosfere de: "Gli angeli" e "Vivere".

"Vieni qui"
Classica rock-ballad alla Vasco che si inventa una conversazione con una persona (probabilmente una donna) in cui egli domanda all'interlocutore di sfogarsi con lui rivelandogli le proprie debolezze invece di essere "snob" e stupida...ed ecco che la song esplode in un ritornello parecchio aggressivo in cui l'urlo di rassegnazione afferma: "Guardami...non potrai mai trovare un altro come me... sarà difficile perfino anche per te... che hai sempre avuto tutto facile..." la chitarra delle strofe si adagia delicatamente a un testo che esprime il suo senso soprattutto grazie alla musicalità delle parole.

"Gioca con me"
La partecipazione di Slash alle chitarre sicuramente non fa che qualificare positivamente un pezzo pesantemente rock e con un classico andamento da bomba radiofonica che si avvale di un testo molto leggero e liberatorio in cui l'autore descrive una gran bella figona esaltando il tema della superficialità femminile dei nostri tempi nella frase conclusiva "e quando ormai non ti soddisfa più...butta via come sai fare tu"... la frivolezza del brano inizialmente turba un po' gli animi, dato il fatto che da uno come Vasco ci si aspetti roba un pò più seria...ma ci si accorge dopo qualche ascolto che la spensieratezza e il coraggio di esprimersi per come "si pensa" non guastano mai.

"E adesso che tocca a me"
L'album riprende un po' di fiato per distendersi in una canzone dai sapori leggeri e cantautoriali in cui Vasco mette a nudo la propria natura di uomo, lasciando da un'altra parte "l'artista"...all'interno di un testo semplice e lineare egli trova anche spazio per la critica alla brava gente che non esiste più. Anche l'ironia non viene abbandonata in frasi come "e adesso che non c'e più Topo Gigio...che cosa me ne faccio della Svizzera?" in un testo in cui principalmente domina il rimpianto per i sogni e le illusioni che ci trasportano in una realtà sicuramente migliore dandoci la capacità di inseguire degli obbiettivi quando si ha una giovane età...(giovane età) che Vasco ormai non ha più.

"Dimmelo te"
A mio avviso uno dei pezzi meglio riusciti dell'intero lavoro. Rock incalzante e  mai esagerato... un urlo di disperazione per sconfiggere la confusione che attanaglia i nostri giorni...una violenta voglia di spiegazioni verso coloro che riescono ad apparire perfetti e senza difetti ai nostri occhi...Un testo ermetico e inizialmente difficile da comprendere a fondo "Dimmelo te...come stai? Tu non prendi con te... ripensamenti mai..." arrangiamenti DOC per un brano arrabbiato e nello stesso tempo malinconico e liberatorio.

"Cosa importa a me"
Rock pesante quasi metallaro per un Vasco Rossi dalla voce quasi "Rap-peggiante" Un Vasco sfiduciato da un mondo di menzogne e falsità...di amori e tradimenti...La fiducia non trova spazio più per nessuno...Tutto sommato egli giudica all'interno del testo l'insieme di tutte queste "tragiche" e "strabiche" caratteristiche...Il mix ideale per una "vita splendida". Un pezzo quadrato e poco sfumato musicalmente che concede una via di fuga nella particolarità del finale...un pezzo pieno di domande  e pochissime risposte se non un violento "cosa importa a me".

"Non vivo senza te"
Canzone molto rischiosa capace di rovinare un intero album...sembra essere uscita dalla sala registrazione degli Zero Assoluto... abbastanza bello il motivo delle strofe in cui Vasco paragona la propria stanchezza nello scrivere una canzone (ormai a una certa età) alla stanchezza che ci distrugge alla fine di un amore...La ballata risplende di nuova luce durante il ritornello in cui come ultimo grido di disperazione L'uomo ormai definitivamente distrutto chiede alla donna ormai lontana "Vuoi che lo canti in una splendida canzone...? Cosi la sentirai cantare da milioni di persone...? NON VIVO SENZA TE !!!

"Qui si fa la storia"
Ma ecco che ritorna il vero rock in un pezzo in cui Vasco si permette il lusso di prescriversi con la sua musica come medicina per tutti i mali psichici di un suo ipotetico ascoltatore... scommettendo anche sulla sorte del suo successo.... Convinto dei suoi mezzi nella frase "Qui si fa la storia o non si fa!!!...si deciderà tutto qui"...Da notare lo stacco di chitarra dopo il secondo ritornello... e soprattutto le atmosfere che ci riportano indietro nel tempo di circa 15 anni al Vasco dello "show".

"Colpa del whisky"
Ballata dolce e limpida... una classica canzone d'amore alla Vasco in cui viene improvvisato un dialogo scherzoso con una ragazza che non ha ancora capito che il modo di fare stupidotto di lui è semplicemente governato dal profondo amore verso lei...il pezzo perde le staffe con la dichiarazione d'amore vera e propria " Mi paci tu...Mi piaci solo tu...Ma come te lo devo dire?" L'abbinamento strumentale è azzeccato, ancora una volta la musicalità delle parole è più importante del significato e il gioco strofa-ritornello fa di "colpa del whisky" un pezzo piuttosto rilassante e gradevole a livello di orecchiabilità.

"Non sopporto"
Pezzo rock a tutti gli effetti in cui la critica regna incontrastata verso un mondo fatto di gente falsa e ipocrita...Pezzo gia proposto live durante il tour 2007 ma che rende benissimo anche nella versione cd...tra tutte spicca la frase "Non sopporto quelli come te...quelli che si fidano di sé...quelli che ti dicon sempre si...poi quando li cerchi...non sono li"

"Ho bisogno di te"
Di certo non poteva mancare uno strappo alla regola... ovvero "la sperimentazione" un pezzo che affonda le proprie radici su un'unica frase che ruota intorno ad una chitarra con diverse tonalità e che ricorda vagamente un simile tentativo passato come "toffe" quello di riuscire a regalare un vasto immaginario con meno parole possibili...il ritmo e latineggiante e dopo qualche ascolto diventa parecchio gradevole... Se non fosse per il fatto che si rischia di fare i cretini canticchiando questo motivetto che una volta entrato in testa è difficile da scrostare.

"Basta poco"
L'album si chiude con una traccia ormai da un anno molto conosciuta..."Basta poco" che riassume perfettamente con il suo testo provocatorio il tema principale dell'intero lavoro...un pezzo che a mio avviso sarebbe stato meglio sostituire con un inedito. Ma che ci vuoi fare ognuno è padrone delle proprie scelte... e finora quelle del Blasco difficilmente hanno deluso...

Carico i commenti...  con calma