"April" più che un vero nuovo album dei Vast, è una raccolta di inediti che ci offre l'artista Jon Crosby in una veste completamente acustica, spoglia di tutti gli orpelli elettrici ed elettronici che ne hanno caratterizzato i lavori fino ad oggi. Appare quasi un album cantautorale figlio di un progetto solista di un vocalist in libera uscita dal proprio gruppo. Sarebbe così se non fossero già i Vast l'emanazione di una sola persona. Ecco perché quest'album suona un po' fuori luogo nella loro discografia. Se non fosse così sarebbe una svolta sonora che lascerebbe basiti tutti i fans del gruppo.
"Transito", "Passaggio", "Parentesi" sono quindi le parole d'ordine per trovare la chiave di lettura giusta di questo lavoro. All'interno del disco vi sono proposte otto nuove canzoni e le versioni acustiche di due brani minori di "Nude", "Be With Me" e "I Can't Say No To You", che paradossalmente si lasciano quasi preferire alle originali.
L'incedere costante della chitarra acustica accompagna l'introduttiva "You're Too Young" e la malinconia diventa subita protagonista della scena. In "Sunday I'll Be Gone" fa capolino un piano. "One More Day" è anche più intima e riflessiva. Colori lividi e opachi dipingono l'aria e già sembra difficile poter reggere una tale tensione emotiva per tutto il disco. L'anima rock di Crosby però fa una fugace apparizione con "I'm Too Good" in una sorta di blues per figli del metal. Si sente finalmente qualche innalzamento di tono nella splendida voce di Crosby, poi addirittura l'atmosfera acustica viene parzialmente rotta da un breve assolo di chitarra elettrica. Vengono in mente anche i REM, soprattutto quelli di "Automatic For The People".
"I Am A Vampire" è un altro brano un po' atipico del disco, con un andamento da filastrocca e un'aura maggiormente gioiosa rispetto al resto dei solchi di questo disco. Con "She Visits Me" si ripiomba nell'introspezione, grazie a note sofferte come poche volte si era ascoltato in un album dei Vast. Si odono echi dei Radiohead più struggenti, quelli di "Exit Music (For A Film)" per intenderci. Un'atmosfera vagamente country accompagna "Tattoo of Her Name", che suona quasi come una versione unplugged di "Land Of Shame". L'unico altro brano completamente inedito è "Having Part Of You" che ricorda molto, anche nella linea melodica "Desert Garden". È stato forse proprio quel brano a generare l'idea di un disco acustico dove il song-writing fosse ridotto all'essenziale, la musica spogliata di ogni addizione, l'artista messo ulteriormente a nudo, ancor più che in passato.
Un ennesimo atto d'amore nei confronti dei fans. Che sia stato apprezzato o meno, a voi la risposta...
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