Io dei Vegetable G mai avevo sentito parlare prima, eppure questa copertina mi ha colpito col suo misto di glamour e ritrosia: perfetta sintesi grafica delle musiche proposte in questo pregevole lavoro, 'Epic Mono'.
Un suono ibrido, tra rock ed elettronica tra divagazioni post e aperture pop.
All'interno dell'essenziale confezione trovo qualche informazione: i Vegetable G sono un gruppo italiano nonostante cantino in un inglese pulito e sobrio, inoltre sono soltanto un duo nonostante il suono sia sempre corposo soprattutto grazie agli interventi digitali che costellano le canzoni e spesso le trascinano in un vortice danzereccio (su tutte Traffic, che potrebbe essere una b-side dei Prodigy assai influenzata dal minimalismo).
La partenza è tutta emotiva: Holograms ricorda certi passaggi ancora indecisi tra rock ed elettronica dei Radiohead e, pur facendosi ascoltare piacevolmente, non fa certo urlare al miracolo. Lo stesso si può dire di Green Forever, leggermente sincopata e molto orecchiabile, riporta alla mente qualche bel pezzo eclettico dei Blur. La voce di Giorgio Spada però non ricorda né quella di Thom Yorke né quella di Damon Albarn: piuttosto evoca grandi voci tenebrose e baritonali del rock, pagando il proprio tributo ad artisti quali Morrisey, Morrison, Bowie ed il Re Inchiostro. Quest'ultimo che aleggia come presenza costante nell'atmosfera di certi pezzi: la bellissima e nebbiosa Dreamkeeper pare un lento blues dei Bad Seeds affogato nel glitch, oppure l'elegiaca ed a tratti inquieta Rainy Rooms.
A volte il suono si gonfia e diventa confuso, quasi evanescente shoegazer. Poche volte l'elettronica predomina sul resto, ma rimane sapientemente in secondo piano ad impreziosire con intelligenza composizioni comunque già ottime: sia che rimandino ad un certo decadentismo alla Smiths, sia che ricordino i downtempo dark d'autore dei La Crus, sia che accennino alle dilatate aperture melodico-emotive dei Giardini Di Mirò. È sempre un bel sentire, anche il remix frenetico di Holograms convince.
Che bella sorpresa questo 'Epic Mono', privo di spocchia e pretese ha conquistato gradualmente il suo angolino tra i miei ascolti e spero possa fare lo stesso anche con voi: i fans dei nomi citati accorrano, ma anche tutti gli altri rimarranno piacevolmente sorpresi.
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