I Vel sono un gruppo di Jesi ormai scioltosi da quasi un anno, la cui unica testimonianza su disco è questo demo autoprodotto registrato da Fabio Magistrali (già garanzia di qualità) nel 2003: basta sentirlo una volta e la sensazione principale che si prova è il senso di perdita per un gruppo innovativo, pazzesco e originale che avrebbe potuto ben figurare anche al di fuori degli stretti e limitanti confini regionali.
Si tratta di un rock storpio e malato, con le stampelle, ricco di ritmi tesi e dispari e di chitarre drogate, caratterizzato da testi visionari degni dei migliori Afterhours (tempi belli e lontani, quelli di "Germi"), cantati con un pathos e una sofferenza tremendi, da camicia di forza e manicomio.

Sette pezzi uno più pazzo dell'altro, tra i quali si segnalano 5° Incomodo e Estivo, con i loro ritmi ondeggianti e ubriachi, la schizofrenica Buco e la cupa e soporifera M.O.A.N.; 26 minuti per un viaggio nei lati più distorti della psiche umana, incubi affilati e morbosi in questo gioiello grezzo nel quale non è semplice trovare riferimenti concreti: oltre ai già citati Afterhours, si possono ritrovare echi di Jesus Lizard e Black Eyes negli scarti secchi del suono, e un'attitudine alla Old Time Relijun che emerge soprattutto nelle urla lacerate e strozzate di Francesco (voce dei Vel).
Chissà, col tempo tutta insanità mentale sarebbe potuta diventare solo un marchio di facciata, forse questa carica sovversiva e anarchica si sarebbe presto persa... però mi sarebbe piaciuto sentire qualcos'altro dei Vel... se solo... ok, basta.

PS: Per chi fosse interessato a questo bel dischetto (invece di ascoltare i soliti sbruffoni pseudo-alternativi che fanno soldi a palate come Afterhours, Marlene Kuntz, Verdena e compagnia bella...), non so se si trova più, provate a sentire Alessio, bassista dei Sedia e dei Gerda (ex bassista dei Vel), la mail è capestro@katamail.com, oppure cercate contatti sul sito www.friendly-records.com.

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