Il nuovo supergruppo formato dalle ceneri dei Guns N' Roses (3/5), Scott Weiland (ex Stone Temple Pilots) e uno sconosciuto chitarrista ritmico, Dave Kushner, sta già lavorando al secondo album con il supporto del produttore e cantante hip-pop Pharrell Williams.
Il primo lavoro, "Contraband", del 2004 ottenne varie nominations ai Grammy Awards del 2005, una su tutte quella del singolo "Slither" battuto però da "American idiot" dei Green Day. Un buon album, non straordinario ma comunque elaborato da artisti con una grande esperienza dietro le spalle ed ora tra i migliori del mondo. Si sente più l'influenza dell'ex gruppo di Weiland che nei primi anni '90 emerse grazie ad un genere da loro adottato, distante anni luce dall'Hard Rock convenzionale e più vicino al movimento Grunge.
Bisogna ricordare che Duff McKagan, bassista dei VR appunto ed ex GN'R, è di Seattle, capitale del movimento street-grunge e quindi non ha avuto difficoltà ad adattarsi al genere che i Revolver suonano. Gli altri ex Guns hanno avuto qualche difficoltà in più: Slash sembra aver perso la vena di un tempo ed inoltre sembra spaesato, dovendo suonare su un genere molto lontano dal suo tanto amato blues; Matt Sorum se la cava, anche se per un gruppo del genere vedrei più un batterista di matrice Grunge, tipo Jack Irons dei Pearl Jam.
Comunque il disco è carino, un pò duro da ascoltare alla lunga. "Slither" è molto coinvolgente, veloce ed esplosiva con un Duff McKagan, a detta di bassista, maestoso. Poi, più lenta ma non male è "Fall to pieces", nella quale Scoot Weiland si distingue per versatilità vocale ed incisività. Anche "Big machine", almeno tecnicamente, è molto energica. In "Dirty little thing" sembra di sentire lo Slash di una volta: preciso, velocissimo e devastante dal punto di vista dell'incisività.
Nelle altre canzoni (anche su queste tecnicamente nulla da dire) manca un pò di originalità. Tra le migliori anche "Set me free", colonna sonora del film "Hulk". Bisogna dire infine che questo è un buon album rock, d'altronde 4 componenti su 5 del gruppo, vengono da gruppi molto importanti nel panorama rock anni '80-'90; quindi, nonostante il progetto VR sia una operazione commerciale, e lo si nota, il cd non è male anche se non eccelso.
A mio avviso, questi VR hanno bisogno solo di un pò di originalità che li possa distinguere da altri supergruppi del genere, quali Audioslave ecc. Restiamo allora in attesa del loro secondo album "Libertad" che uscirà verso fine anno.
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