Supergruppo con 3 ex Guns'n'Roses (Slash, Duff McKagan e Matt Sorum), Scott Weiland, ex voce di Stone Temple Pilots, e Dave Kushner - ammetto, non so chi sia.
La prima impressione che dà l'opener Sucker Train Blues è quella di trovarsi di fronte a dei GnR con, finalmente, un vero cantante alla voce: Weiland se la cava egregiamente anche con un repertorio che non è proprio tipico del suo passato (vd. anche Do It For The Kids e la roboante Big Machine).
Nel prosieguo i nuovi compagni d'avventura si grungizzano, permettendo l'utilizzo di arrangiamenti vocali di tipica scuola STP/Alice In Chains al buon Scott (Headspace, Superhuman). Ci sta anche una bella ballatona come You Got No Right, per poi volare dritti alla chiusura con l'accoppiata Slither/Dirty Little Thing (che richiamano alla mente la Sex Type Thing del primo album degli STP) e, di nuovo, la lenta e melodica Loving The Alien.
Naturalmente l'effetto novità di dischi come questo è prossimo allo zero, e se proprio ne vogliamo trovare un'altra pecca, questa risiede nella mancata omogeneizzazione dei 2 generi di partenza - street e grunge - nelle diverse composizioni, dato che i brani dell'album tendono ad appartenere in maniera abbastanza netta all'uno o all'altro genere.
La qualità media dell'opera è comunque di alto profilo, ed in definitiva possiamo considerare i VELVET REVOLVER e questo loro Contraband come una delle cose migliori ascoltate in ambito Rock'n Roll negli ultimi mesi, a dimostrazione che la classe, quando c'è, non sempre evapora al caldo sole tropicale di qualche villa miliardaria...
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