Venetian Snares + Speedranch = esplosione anfetaminica.

I due cominciano a discutere della collaborazione su ICQ, programma di messaggistica istantanea ormai defunto, ed è tramite quest'ultimo che viene finalizzata la scrittura e la realizzazione del prodotto.

Il disco è una vera e propria sfida per udito e stomaco.

La scena è la seguente: prendete due belle manciate di Adderall (utilizzato per trattare l'ADHD, o sindrome da deficit dell'attenzione) e ingeritele con l'ausilio di tracannate di assenzio, ma di quello "old school" con notevoli quantità di "Artemisia absinthium" e di tujone. Ora, con tutta la possibile adrenalina da secernere in circolo, rubate una Bugatti (o una qualsiasi altra auto veloce come un razzo, non me ne intendo) e raggiungete una delle città più trafficate al mondo. La musica parte con "Fire Beats" e automaticamente viene attivato il sistema a protossido di azoto (NOS): l'auto diventa incontrollabile, si muove a zig-zag per evitare incidenti disastrosi e iniziano sparatorie con fucili laser da ogni vicolo malfamato della città. Non riesci a fermarti, grondi sudore ma ti piace e non vuoi lasciare l'acceleratore. Cominciano ad esplodere i cassonetti, una sbandata fatale e scontro frontale con un lampione. Gli occhi si aprono con effetto immediato, dentro l'addome gira tutto e corri immediatamente verso il cesso a vomitare violentemente tutto, con il ronzio rintronante di "Halfway Up the Stairway of Mucus" in testa, una interpretazione strumentale di "Stairway To Heaven" in chiave più Noise che Elettronica.

Il racconto di un discone catalogabile come Speedcore.

Mi serve una tisana adesso.

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